MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Festa dell’Unità “bilingue“. Schlein parla in inglese di politica estera e Flotilla. E dribbla il caso San Siro

La segretaria dialoga con Ardern e Piri (ma con i sottotitoli). Militanti stupiti "Il futuro del Meazza? Se ne occupa il Pd milanese, ho fiducia nel loro lavoro". Renzi difende Sala: "Non è un avviso di garanzia che può bloccare la città".

La segretaria dialoga con Ardern e Piri (ma con i sottotitoli). Militanti stupiti "Il futuro del Meazza? Se ne occupa il Pd milanese, ho fiducia nel loro lavoro". Renzi difende Sala: "Non è un avviso di garanzia che può bloccare la città".

La segretaria dialoga con Ardern e Piri (ma con i sottotitoli). Militanti stupiti "Il futuro del Meazza? Se ne occupa il Pd milanese, ho fiducia nel loro lavoro". Renzi difende Sala: "Non è un avviso di garanzia che può bloccare la città".

La scelta ha spiazzato qualche dirigente e moltissimi militanti. La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha deciso di partecipare alla Festa dell’Unità, ieri pomeriggio all’Arci Corvetto, animando un dibattito sulla politica estera con altre due politiche donne: l’ex premier neozelandese Jacinda Ardern e l’ex eurodeputata olandese di origini ungherese, Kati Piri, oggi portavoce politica estera e asilo dei Groenlinks PvdA olandesi. Fin qui, nulla di strano. Il dettaglio sorprendente è che il dibattito tra le tre politiche si sia svolto tutto in inglese (con sottotitoli simultanei negli schermi), tranne la breve parte conclusiva della numero uno dei democratici, in italiano. Tra i messaggi lanciati da Schlein, una netta presa di posizione sulla guerra israelo-palestinese: "Vogliamo provare a rompere il blocco illegale verso la Palestina. La Flotilla sta facendo quello che dovrebbe fare l’Unione Europea. Siamo fieri che a questa missione si siano uniti anche esponenti del nostro partito".

Riassumendo: un dibattito sulla politica estera, in inglese, in uno spazio della periferia milanese pieno di militanti del Pd che magari avrebbero voluto conoscere la posizione del partito sulle ultime scelte del Governo Meloni e sul futuro dell’amministrazione comunale di centrosinistra guidato dal sindaco Giuseppe Sala. Dalle salamelle (che pure alla festa del Pd ci sono) e i dibattiti comprensibili anche dai militanti meno istruiti, a un confronto in un’altra lingua sul Medio Oriente. Una scelta sorprendente, quella della segretaria del Pd, la quale ha parlato di temi milanesi solo al termine del dibattito sul palco, anche se senza sbilanciarsi più di tanto. Anzi, quando i cronisti le hanno chiesto del futuro di San Siro e della trattativa tra Comune, da una parte, e Milan e Inter, dall’altra, sulla vendita dello stadio, la numero uno dei democratici è partita in dribbling: "So che se ne sta occupando il Pd di Milano, ho piena fiducia nel lavoro e nella discussione che stanno facendo insieme all’amministrazione di Milano". Non una parola in più.

Schlein è stata ugualmente sfuggente quando i giornalisti le hanno chiesto delle elezioni comunali milanesi del 2027: "In questo momento noi siamo impegnati dappertutto nella nostra linea che non mette veti, che cerca di costruire l’unità. Tanto lavoro è stato già fatto in questa città, tanto poi andrà proseguito, ma il Pd di Milano ha già cominciato a dare contributi su come vogliamo andare avanti insieme, confermando il nostro sostegno all’amministrazione milanese".

Prima della Schlein, alla Festa dell’Unità è intervenuto il leader di Italia Viva Matteo Renzi, parlando anche delle inchieste sull’urbanistica che hanno colpito la Giunta Sala: "Per come la vedo io, l’amministrazione Sala ha tutto il diritto, aggiungo il dovere, di andare avanti perché non è un avviso di garanzia che può bloccare la città".