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Erika Ferini Strambi, venerdì l’autopsia sulla 53enne. Si cerca il telefonino nei campi dove è stato trovato il corpo

L’esame autoptico è stato disposto dal pm nel fascicolo aperto con l’ipotesi di omicidio. La donna era chiusa nell’auto finita nel fosso ma la sua borsa

Erika Ferini Strambi, venerdì l’autopsia sulla 53enne. Si cerca il telefonino nei campi dove è stato trovato il corpo

Milano, 22 Luglio 2025 - È stata fissata per venerdì 25 luglio l'autopsia sul corpo di Erika Ferini Strambi, 53 anni, trovata morta mercoledì scorso nelle campagne tra Pantigliate e Peschiera Borromeo, nel Milanese. L'esame, disposto dal pm Francesco De Tommasi, titolare del fascicolo per omicidio, potrebbe chiarire le cause della morte, al momento ancora sconosciute.

Erika Ferini Strambi e le ricerche dei carabinieri nei campi a Pantigliate, dove è stato trovato il corpo
Erika Ferini Strambi e le ricerche dei carabinieri nei campi a Pantigliate, dove è stato trovato il corpo

Intanto, oggi verranno tagliate le erbacce e gli arbusti dei campi attorno a dove è stato trovato il cadavere dell’hr manager di Essilor Luxottica. L’obiettivo dei carabinieri è trovare e recuperare la borsetta e il telefono personale della 53enne. Soprattutto quest’ultimo perché potrebbe contenere informazioni utili per ricostruire le ultime ore della donna e capire cosa è successo quella notte.

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La scomparsa e le ultime ore

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La donna è scomparsa nella notte tra il 5 e 6 luglio, dopo una serata trascorsa in un bar-karaoke di Segrate. Le telecamere l'hanno ripresa girare in auto sulle strade provinciali tra l'aeroporto di Linate e il Lodigiano, nella direzione opposta a quella che l'avrebbe riportata a casa a Milano. La sua auto è stata trovata dai carabinieri con le portiere chiuse e le chiavi all'interno, mentre il corpo era in un'area difficile da raggiungere. Non si esclude che Erika possa aver incontrato qualcuno prima di perdere la vita.

Mistero sulla morte di Ferini

La donna, che lavorava nell’area risorse umane di Luxottica, ha trascorso la serata del 5 luglio nel ristorante inGordo di Segrate. Stando alle testimonianze, è andata via dal locale un quarto d’ora prima dell’una del 6: aveva bevuto alcuni drink, ma ha rifiutato gentilmente la proposta di un conoscente di accompagnarla a casa.

In realtà, Erika non è andata verso l’abitazione in zona piazzale Cuoco: i due varchi contatarghe di Segrate e Peschiera Borromeo che hanno censito il passaggio della macchina attorno all’una rivelano che si è diretta da tutt’altra parte, verso Pantigliate; in entrambi i fotogrammi, si vede che la cinquantatreenne era da sola.

Quindi, il possibile incontro con una persona ancora da identificare (non risulta che Erika avesse un fidanzato né frequentazioni stabili) sarebbe andato in scena in un secondo momento.

A insospettire i militari della Compagnia Monforte, che il 7 hanno verbalizzato la denuncia di scomparsa presentata dal padre (che la figlia non sentiva di frequente), sono stati i 200 metri tra il punto in cui è stato scoperto il corpo e quello in cui è stata trovata l’auto, per metà in un fosso con gli sportelli chiusi e le chiavi nel cruscotto. Forse l’autopsia potrà fare chiarezza sulle cause della morte.