MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, prima la lite, poi le coltellate al cuore in via Vitruvio. I residenti: "L’area è presidiata ma non basta”

Grave un 31enne colpito al petto, al braccio e alla scapola. Alla polizia ha raccontato di essere stato aggredito da due uomini, poi fuggiti. I cittadini: “Qui arriva chi viene allontanato dalla Centrale, ma non vogliamo essere una zona franca”

Il punto dell’aggressione, via Vitruvio all’altezza di via Lepetit (Foto Salmoirago)

Il punto dell’aggressione, via Vitruvio all’altezza di via Lepetit (Foto Salmoirago)

Milano – Lo scontro sul marciapiede culmina con le coltellate. Il ferito resta a terra, cosciente. Ma la lama ha raggiunto il cuore. Così lotta tra la vita e la morte un uomo di 31 anni, gambiano, con piccoli precedenti e senza permesso di soggiorno, colpito con i fendenti ieri notte poco prima dell’1.30 in via Vitruvio all’angolo con via Lepetit a pochi passi dalla stazione Centrale. Scappati i due aggressori, che lo stesso ferito ha descritto come “algerini” alla polizia, aggiungendo però di non conoscerli, prima di accasciarsi. Sul posto c’erano già un’ambulanza e un’automedica e l’uomo è stato subito accompagnato al Niguarda dove è stato operato. Una delle coltellate, stando a quanto emerso, ha perforato parte della membrana che avvolge il miocardio. Ora sono in corso gli accertamenti dei poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura, al lavoro per analizzare i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e risalire ai fuggitivi.

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Gli occhi elettronici hanno immortalato la lite che sarebbe scoppiata per futili motivi tra i tre, che a quanto pare sarebbero habituè che bivaccano nella zona tra via Benedetto Marcello e la stazione Centrale. Due contro uno.

Dalle parole ai fatti il passo è stato breve: uno ha tirato fuori un coltello colpendo il trentunenne con fendenti al petto, alla scapola e al braccio sinistro. Poi si è allontanato insieme all’altro, lasciando il “rivale“ a terra. Immediata la richiesta di aiuto, e in via Vitruvio sono arrivati i soccorritori di Areu che hanno subito allertato il 112. Nonostante l’uomo fosse ancora cosciente e le ferite sembrassero superficiali, poco dopo è emersa la gravità della situazione. Dopo i primi soccorsi in strada, il ferito è stato trasportato d’urgenza in ospedale e ha affrontato un intervento chirurgico. Ieri in serata era ancora in prognosi riservata, in pericolo di vita.

“Un dispiacere” commenta Nadia Zoller referente della Benedetto Marcello Social street, pagina Facebook che è seguita da oltre 2.500 persone. “La zona è particolare, tra la stazione Centrale e corso Buenos Aires. I bivacchi non sono una novità, anzi l’area verde che è un piccolo parco sullo spartitraffico attira da sempre persone senza casa o purtroppo dedite ad attività illecite. Una situazione che dal mio punto di vista è peggiorata dopo il periodo Covid. Però la zona è presidiata costantemente dalle forze dell’ordine, c’è un occhio di riguardo proprio perché siamo vicini alla stazione Centrale, che sappiamo essere problematica. Certo è che a ogni controllo in piazza Duca D’Aosta, molte delle persone che lì bivaccano si spostano nelle strade limitrofe: questa non deve essere una zona franca. Ma io penso che si debba intervenire a monte, sulle politiche di accoglienza a livello nazionale e poi su quelle di inclusione a livello cittadino”.

Le associazioni della zona, da anni, si danno da fare per organizzare attività solidali e di socialità, incentivando l’utilizzo delle aree all’aperto. “Ci sono stati dei miglioramenti, per esempio è sparita una sala giochi che era meta di viavai a ogni ora e sono finiti i lavori in un hotel di via Scarlatti”. Ma tanti cittadini chiedono maggior attenzione, facendo sentire la propria voce sulla stessa social street. “Leggendo i post, sembra di vivere in zone diverse”, scrive un abitante. Come se il quartiere avesse due volti. C’è chi segnala di trovare vetri rotti al mattino, che siano di bottiglie o di finestrini di auto rotti da ladri. E chi dice di aver “paura” di passare dai giardinetti, chiedendo interventi.