
Visitabili tanti altri gioielli come i quadri conservati risalenti al Seicento e Settecento . Nell’area museale trova posto l’archivio storico della parrocchia con 600 volumi.
La bolla del Perdono del 1563, ma anche quadri a sfondo religioso, del Sei e Settecento, provenienti dai cinque conventi che fino al 1802 erano attivi a Melegnano. Il museo della basilica minore di San Giovanni, coi suoi tesori, si svelerà al pubblico domenica 25 maggio nell’ambito delle visite guidate della Pro Loco. Gli appuntamenti saranno distribuiti su tre diverse fasce orarie - alle 15, alle 16 e alle 17 - e inframmezzati da una visita al castello mediceo. Informazioni e biglietti (il costo è 2 euro a persona) si possono trovare sul sito www.prolocomelegnano.it. Lo "spazio del Perdono", ossia l’area museale annessa alla chiesa di San Giovanni, ruota attorno alla bolla papale del 20 gennaio 1563, con la quale Pio IV concesse ai melegnanesi l’indulgenza dai peccati.
Il documento originale, che sta alla base dell’annuale fiera del Perdono, è conservato in un ambiente climatizzato e accompagnato da un video interattivo che ne spiega l’origine e le motivazioni. A contorno, una serie di quadri d’epoca che richiamano il tema della remissione dei peccati, con riferimenti anche alla natività, al Purgatorio, al martirio dei Santi e ad altri elementi del simbolismo cristiano. Dedicato a don Alfredo Francescutto e inaugurato alla presenza dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini, il museo della basilica di San Giovanni è stato ricavato da un maxi progetto di ristrutturazione che, durato otto anni e costano 3,5 milioni di euro, ha consentito di bonificare alcuni locali precedentemente in stato di abbandono.
In questo settore totalmente risanato ha trovato posto anche l’archivio storico della parrocchia, con oltre 600 volumi di don Cesare Amelli, sacerdote ed esperto di storia locale, scomparso nel 2002. Sono presenti inoltre registri di battesimi, matrimoni e libri contabili, alcuni risalenti al Cinquecento.
"Vogliamo consegnare alle nuove generazioni la loro storia, perciò l’intento è quello di aprire il museo anche alle scolaresche - afferma don Mauro Colombo, responsabile della comunità pastorale locale, intitolata a Dio padre del Perdono -. La bolla papale ha contribuito a cementare l’identità collettiva, dando fisionomia a Melegnano. Questo aspetto, riconosciuto anche dai non credenti, è quello che intendiamo recuperare, valorizzare e trasmettere".