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Cronaca

Miliardi di persone “offline“, disparità tecnologiche e ruolo dell’Italia

Colombo Clerici* Sono 5,64 miliardi le persone al mondo che usano Internet, il 68,7% della popolazione globale, con una crescita...

Colombo Clerici* Sono 5,64 miliardi le persone al mondo che usano Internet, il 68,7% della popolazione globale, con una crescita...

Colombo Clerici* Sono 5,64 miliardi le persone al mondo che usano Internet, il 68,7% della popolazione globale, con una crescita...

Colombo Clerici*

Sono 5,64 miliardi le persone al mondo che usano Internet, il 68,7% della popolazione globale, con una crescita nell’ultimo anno di 144 milioni di unità. Nonostante i progressi, circa 2,6 miliardi di persone restano “offline“, la maggioranza risiedente in Asia meridionale, Asia orientale e Africa. E sono 5,81 miliardi gli utenti di telefoni mobili: 70,7% della popolazione. Nel 2023 il mercato globale è stato valutato in 3,25 trilioni di dollari. Sono i dati principali emersi dalla Giornata mondiale delle telecomunicazioni e della società dell’informazione (ICT), 17 maggio. Restano “divari digitali”. Nel 2024, il 93% dei cittadini nei Paesi ad alto reddito usava Internet, rispetto al 27% nei Paesi a basso reddito; in Africa subsahariana, nel 2019, il tasso di penetrazione di Internet era del 33,8% per gli uomini e 22,6% per le donne; nel 2022, il 75% delle persone tra 15 e 24 anni usava Internet, rispetto al 65% delle persone con più di 25 anni. Si stima che siano necessari circa 418 miliardi di dollari per garantire una connettività a banda larga universale.

E l’Italia come si colloca nel contesto europeo e mondiale? Mentre il 90% della popolazione è connessa a internet, grazie alla liberalizzazione del mercato l’Italia è al secondo posto per il costo più basso dei dati mobili. Ma la notizia più interessante è che la televisione ha perso il primato come principale fonte di informazione (lo è per il 46,5% della popolazione), superata da social media e media online. Questi ultimi hanno registrato 44 milioni di utenti, 75% della popolazione. Nell’ITC lavorano 970mila specialisti (1,7 milioni l’obiettivo per il 2030), di cui il 15,7% donne (19,4 la media europea); i laureati sono il 42,1% (media Ue 66,7%). Le imprese che usano Intelligenza artificiale sono l’8,2% (13,5% in Ue); il fatturato online delle PMI è il 14% del totale (In EU 12,4%). L’Italia, terzo Paese manifatturiero d’Europa, è in grado di affrontare, con adeguati investimenti e politiche, le sfide poste dalle tecnologie, ma deve fare attenzione al controllo sulle infrastrutture strategiche e sulla cybersicurezza. Nel 2024 gli incidenti cyber gravi sono aumentati del 27%.

*Presidente Assoedilizia