MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Pride, attesi in 350mila alla parata. Filo diretto con il corteo a Budapest in nome della resistenza arcobaleno

Oggi alle 15.30 la manifestazione della comunità Lgbtqia+ da piazza della Repubblica all’Arco della Pace. Al concerto serale sul palco BigMama, Sarah Toscano, Michele Bravi, Orietta Berti, Mida e Levante.

Oggi alle 15.30 la manifestazione della comunità Lgbtqia+ da piazza della Repubblica all’Arco della Pace. Al concerto serale sul palco BigMama, Sarah Toscano, Michele Bravi, Orietta Berti, Mida e Levante.

Oggi alle 15.30 la manifestazione della comunità Lgbtqia+ da piazza della Repubblica all’Arco della Pace. Al concerto serale sul palco BigMama, Sarah Toscano, Michele Bravi, Orietta Berti, Mida e Levante.

Il sindaco Giuseppe Sala ci sarà, mentre la segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha deciso di andare a Budapest. Scelte diverse ma stesso obiettivo: celebrare la giornata dell’orgoglio della comunità Lgbtqia+. Il Pride milanese è in programma oggi con la tradizionale parata che partirà da piazza della Repubblica alle 15.30 e si concluderà all’Arco della Pace con gli interventi finali e, a seguire, la festa con musica. Sul palco, per l’evento finale, saliranno Ambra Angiolini, BigMama, Sarah Toscano, Sarafine, Alex Wyse, Michele Bravi, Orietta Berti, Mida, Romina Falconi e Levante.

Ci sarà un filo diretto tra il Pride di Milano e quello di Budapest, dove la manifestazione è stata vietata dal Governo di Victor Orbán. Un filo diretto nel nome della "Resistenza Arcobaleno", che non a caso è proprio il tema scelto per la manifestazione nel capoluogo lombardo, patrocinata dal Comune di Milano, mentre la Regione Lombardia ha deciso di non dare lo stesso riconoscimento ufficiale. Un filo diretto che si concretizzerà con la presenza a Bupadest della presidente del Consiglio comunale milanese Elena Buscemi e della consigliera comunale del Pd Diana De Marchi. Come anticipato all’inizio, lì ci sarà anche la segretaria dem Elly Schlein, oltre che i consiglieri regionali Paolo Romano e Luca Paladini. Al di là delle adesioni politiche al Pride ungherese, alla parata meneghina sono attese 350 mila persone e saranno presenti 50 carri. Un bagno di folla, come ormai accade ogni anno per il Pride all’ombra della Madonnina.

Una festa ma anche un messaggio al Governo italiano e ai Governi degli Stati europei contrari ai diritti rivendicati dalla comunità Lgbtqia+. Nel documento ufficiale della parata milanese si legge: "Viviamo in un tempo in cui anche i più basilari diritti umani e civili vengono messi in discussione. Questo accade negli Stati Uniti ma anche anche in Europa, in Ungheria, dove – con un atto gravissimo di limitazione delle più basilari libertà personali – il Governo proibisce il Pride e perseguita le organizzazioni Lgbtqia+. Anche in Italia, gli atti di questo Governo restringono gli spazi di confronto e limitano la libertà di espressione del dissenso".

C’è anche chi non parteciperà al Pride milanese in segno di protesta. È il caso del direttore del Museo della Brigata ebraica Davide Romano: "Purtroppo quest’anno per la prima volta nella mia vita non potrò partecipare al Pride di Milano con i miei amici perché si autorizza l’uso di termini che mettono a rischio di aggressioni la comunità’ ebraica, ed in particolare gli ebrei Lgbtqia+". Non parteciperà neanche il consigliere comunale di FI Alessandro De Chirico: "Non sfilerò per rispetto verso tutti gli omosessuali che nei loro Paese sono perseguitati".