LUCA MIGNANI
Cronaca

Disabili e cuori rossoneri. Arrivano gli abbonamenti: "Non chiediamo gratuità ma di tifare come tutti"

La consigliera regionale Noja ha lavorato alla riforma con Comune e club "Basta coi clic day a partita. Ora regole nazionali anche per i concerti" .

La consigliera regionale Noja ha lavorato alla riforma con Comune e club "Basta coi clic day a partita. Ora regole nazionali anche per i concerti" .

La consigliera regionale Noja ha lavorato alla riforma con Comune e club "Basta coi clic day a partita. Ora regole nazionali anche per i concerti" .

di Luca Mignani

MILANO

"Non chiediamo la gratuità, ma di poter fruire degli eventi come gli altri. Entrare a costo zero a una partita o a un concerto senza poterne godere pienamente è un risarcimento che non ci interessa". Lisa Noja, consigliera regionale di Iv, ha partecipato al gruppo di lavoro insieme a Milan, Inter e Comune di Milano che ha varato la nuova modalità di abbonamenti per lo stadio di San Siro. "Parlo a nome del comitato per eventi accessibili: servono regole chiare e uniformi per gli spettacoli dal vivo. E le chiediamo da tempo: la petizione “Live for all” ha raccolto oltre 30 mila firme".

In passato non era prevista la possibilità di abbonarsi per la stagione di Milan o Inter?

"No: per ogni partita bisognava provare ad accaparrarsi il posto gratuito, tramite “clic day“ o meccanismi un po’ a sorteggio. Senza sapere se sarebbe andata bene la volta successiva. Ricordo bene una chiacchierata con un tifoso sfegatato (interista), Riccardo Di Lella. Mi diceva: “Trovo umiliante che i miei amici possano entrare e io... Boh. Voglio poter prendere l’abbonamento, essere certo di poter andare allo stadio con loro e seguire con costanza la mia squadra“. Ecco, ora abbiamo la possibilità di programmare: come tutti gli altri".

Un primo passo.

"La riflessione è stata condivisa con tutte le parti in causa. Il concetto chiave è poter partecipare in condizioni paritarie, con prezzi equi. L’abbonamento include anche l’accompagnatore e si è poi arrivati a un bellissimo messaggio: l’incasso non verrà intascato, ma reinvestito in progetti di inclusione, rivolti ad associazioni che lavorano per questo. Un circolo virtuoso. E un cambio di paradigma: basta essere spettatori di Serie B".

Un passo importante, quindi.

"L’obiettivo è arrivare a una normativa nazionale, con misure valide anche per i concerti. Quest’ultimo è sicuramente tra i temi piu caldi. Ma lavoriamo anche su soluzioni a questioni concrete: la modalità di attribuzione biglietti era stata sollevata da tempo, siamo molti contenti di aver trovato disponibilità all’ascolto. La soluzione è molto equa e innovativa, la salutiamo con grande soddisfazione, contenti di aver riscontrato grande apertura a discutere del tema dell’accessibilità".

Il prossimo traguardo?

"Che il Parlamento approvi una normativa che preveda regole chiare e uguali per tutti. Ora a Milano va in un modo, a Torino in un altro, per esempio. Negli spettacoli ognuno decide a modo proprio. Servono regole certe e uniformi: quella dei concerti è una situazione drammatica e discriminatoria. Così si risolverebbe la questione alla radice. Sarebbe bello aver dialoghi così anche con altre realtà sportive e culturali".

È anche un problema di strutture?

"Sì, il nostro obiettivo è anche avere impianti già pensati e costruiti per essere accessibili. È più complicato rendere tali impianti vecchi e progettati senza porsi il problema. Nel dibattito tra riqualificazione o nuovo, il tema dovrebbe essere centrale anche su San Siro: costruire uno stadio in cui dal principio si pensi già a come consentire l’accessibilità, in maniera ampia e diffusa, al contrario di quello attuale. Ma se ne parla poco..."