SIMONA BALLATORE
Cronaca

Da Voghera al Maxwell: "Diventerò pilota di linea e ispirerò altre ragazze"

"Diventerò pilota di linea: è il mio sogno da quando son piccola, non ne ricordo altri. E adesso sono più...

"Diventerò pilota di linea: è il mio sogno da quando son piccola, non ne ricordo altri. E adesso sono più...

"Diventerò pilota di linea: è il mio sogno da quando son piccola, non ne ricordo altri. E adesso sono più...

"Diventerò pilota di linea: è il mio sogno da quando son piccola, non ne ricordo altri. E adesso sono più determinata che mai". Manpreet Kaur, 18 anni, non ha mai gettato la spugna, neppure di fronte alle turbolenze che ha dovuto affrontare prima nella scelta dell’indirizzo, poi durante il percorso e pure alla vigilia della maturità. Ogni giorno partiva da Voghera per raggiungere l’istituto aeronautico Maxwell: sveglia alle 5 e 10 minuti, due ore di viaggio all’andata e due al ritorno. E se aveva corsi extra rientrava alle 19. Con il diploma in pugno ripensa ai sacrifici fatti e al futuro che l’aspetta.

Mai avuto dubbi? "Mai. Solo all’inizio delle superiori mi ero rassegnata e iscritta al linguistico: fare la pendolare fino a Milano alla mia età impensieriva la mamma. Dopo il primo quadrimestre ho capito che non potevo rinunciare e i miei genitori hanno creduto in me. Ho cominciato in un aeronautico privato. Le rette però erano altissime".

Stava per rassegnarsi un’altra volta? "Sì. Poi però degli amici dei miei genitori ci hanno avvisati dell’esistenza di istituti aeronautici statali. Ed eccomi qui al Maxwell. La seconda superiore è stata spettacolare, avevo una classe bellissima, poi mi hanno divisa dai miei compagni e ho dovuto superare altre fatiche, fino a pochi giorni prima della maturità".

Com’è andata? "Le mie riflessioni sul rispetto hanno colpito la commissione, la mia prof d’italiano ci ha sempre trattati come una classe liceale, chiedendoci tanto perché la cultura serve a tutti nella vita, ed è vero. Navigazione è andata benissimo, per il colloquio mi sono trovata davanti un aereo e sono partita con i collegamenti, da meccanica a storia, fino a inglese. Ho alcune certificazioni linguistiche, i commissari, sentendomi, mi hanno chiesto se volessi chiudere la maturità in inglese... sono rimasti a bocca aperta. Chiudo con un bel 91, nonostante le difficoltà, e soprattutto con il tifo dei professori: mi hanno fatto i complimenti per la determinazione, in questo mondo ancora “maschile“".

Cosa farà adesso? "Sto già prendendo la licenza di volo privato e proseguirò per riuscire ad arrivare all’obiettivo: trasportare passeggeri. I miei genitori sono indiani, sin da piccolina ho viaggiato tanto: rimanevo incantata dalla magia degli aeroporti, dalle divise dei piloti, dalle lucine dall’alto. Chiedo sempre la foto in cabina".

Sarà impegnativo adesso? "Sì. La scuola di volo ha lo stesso peso di un percorso universitario. C’è molta richiesta di piloti adesso, molte compagnie aeree anticipano le spese della formazione che stornano dai primi stipendi una volta assunti. C’è chi riserva questa possibilità alle ragazze, per raggiungere l’equilibrio di genere. Non è da poco".

A chi dedica questo traguardo? "Ai miei genitori: quante rinunce stanno facendo per me e per il mio sogno! Diventare pilota sarà la ricompensa più grande. E spero di essere di ispirazione per altre ragazze, soprattutto della mia comunità: ci sono ancora troppe differenze di genere ma si può fare. Con la giusta determinazione si arriva lontano".

Simona Ballatore