
La banda di Trezzo a Cortina per la festa “Festa de ra bandes“
Vaprio-Cortina gemellaggio fra bande sullo sfondo le Olimpiadi invernali 2026: i musicanti del borgo scelti da Città Metropolitana per rappresentare la Provincia alla “Festa de ra bandes“ nella perla delle Dolomiti. Antico e solido il legame fra le due realtà pur così lontane e non solo dal punto di vista geografico, grazie agli eredi di un concittadino. Durante il viaggio, il sindaco Marco Galli ha incontrato Ginetta Fumagalli, l’imprenditrice 94enne figlia di Cesarino Fumagalli che partì con la moglie negli anni Quaranta "per cercare fortuna" in montagna e che ha creato una ditta, la “Cesarino Fiorista“, prima serra, poi negozio, mandata avanti oggi dai nipoti e che da tre generazioni abbellisce i balconi degli Ampezzani.
Un orgoglio per i milanesi giunti nel borgo per la 47ª edizione del raduno musicale che ha il sapore speciale dell’attesa dei Giochi e che si è arricchito dell’amarcord affettivo. Un fil rouge corre dall’Adda alle cime più amate d’Italia da quasi un secolo e non si è mai spezzato. Chi ha assistito all’abbraccio si è portato a casa un ricordo indimenticabile del momento. "Ringrazio il presidente della Banda Daniele Riva e il vicemaestro Claudio Perego che con il loro invito ci hanno permesso di vivere tutto questo – dice il primo cittadino – al centro ci sono i nostri musici. Il corpo che accompagna i momenti più belli della vita di una città, le bande sono come ribadisce questa manifestazione, l’anima dei paesi in festa".
Il Corpo musicale Vapriese è storico. È nato nel lontano 1909 e ha attraversato indenne tutti i momenti più difficili del secolo scorso approdando nel nuovo millennio con 45 elementi e una scuola di formazione ormai rodata che vanta oltre 30 studenti. Un’istituzione che nel borgo di Leonardo mette tutti d’accordo. Fra le sue fila ha affinato l’orecchio degli italiani il maestro Bruno Ronchi, scomparso l’anno scorso. Cambiò il modo di suonare della bande a livello nazionale partendo da qui. Polistrumentista e arrangiatore, introdusse un repertorio innovativo anticipando di molti anni quello che poi da Nord a Sud è diventato il nuovo modo di esibirsi dei civici corpi musicali. Un orgoglio nell’orgoglio condensato nell’esibizione in trasferta.