MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

La guerra dei concerti a San Siro, i residenti rispondono a Vasco: “Ci piace il rock, ma non il caos”

Il Comitato dà un ultimatum al Comune, mentre il ricorso al Tar è probabile. Secondo i residenti la Giunta non rispetterebbe le regole

Massimiliano Favoti risponde a Vasco Rossi

Massimiliano Favoti risponde a Vasco Rossi

Milano – “E pensare che fino a venerdì ero un grande fan di Vasco Rossi. E, nonostante la delusione per il suo attacco ai residenti del quartiere, continuerò a esserlo". Sorride Massimiliano Favoti, portavoce del Coordinamento Tutela Cintura Urbana di Milano-Parco Ovest. E racconta: "Il mio balcone è a cento metri dall’ippodromo La Maura. Quando Vasco suonò lì il 24 maggio 2022 – primo concerto in quello spazio – mi sono goduto la musica, sì, ma il quartiere era nel caos: traffico bloccato, auto sui prati, sporcizia dovunque. È per questo che, dopo gli attacchi nei nostri confronti da parte di Vasco su Instagram, abbiamo fatto anche noi un post invitando il rocker a venire il prossimo 29 maggio a vedere i Metallica che si esibiranno alla Maura. Il Komandante si renda conto di persona della situazione nel quartiere quando ci sono eventi con migliaia di persone. Così capirà meglio la nostra protesta sulle regole fissate dalla Giunta comunale per i concerti estivi nei tre impianti dell’area di San Siro: lo stadio Meazza, la Maura e l’ippodromo Snai San Siro. Ma mi faccia precisare una cosa".

Prego, Favoti.

"Noi del Coordinamento siamo assolutamente a favore della musica e dei concerti. Noi vogliamo solamente che siano regolamentati e gestiti nel migliore dei modi e che rappresentino un beneficio per tutti, non solo per gli organizzatori e i fan. I residenti dei quartieri Gallaratese, San Siro e Bonola sono assediati per tantissimi giorni durante l’estate, quest’anno dal 29 maggio fino a settembre. La Giunta comunale non rispetta neanche ciò che ha scritto nella delibera che dovrebbe regolamentare gli spettacoli nell’area del Meazza e dei due ippodromi. Regole che prevedono due giorni di pausa tra un evento e l’altro – pause che tra giugno e luglio non ci sono – e la non sovrapposizione di concerti nelle tre strutture: segnaliamo invece che il 30 giugno è già prevista la sovrapposizione dei concerti di Max Pezzali al Meazza e Tedua all’ippodromo Snai di San Siro".

La delibera, però, parla di un limite massimo di spettatori nei tre impianti nella stessa giornata: 78.500.

"E vuole che con due concerti del genere quel limite non verrà superato? La Giunta avrebbe dovuto vietare due show nella stessa data. Invece non l’ha fatto. Palazzo Marino, inoltre, ci aveva promesso l’avvio di una Zona a traffico limitato nell’area di San Siro per regolamentare il traffico durante partite e concerti. Le telecamere sono montate da anni, ma la Ztl non è ancora partita, è in ritardo".

Resta un dato di fatto: per adesso sono programmati solo due concerti alla Maura la prossima estate. I già citati Metallica il 29 maggio e i Green Day il 16 giugno. Due concerti in 365 giorni. Non sembra un dramma.

"Ma in tutta l’area degli ippodromo e dello stadio, tre impianti vicini tra loro, sono già 29 i concerti fissati e potrebbero salire fino a 34, il numero limite fissato dal Comune. Tanti, troppi. Lo scorso novembre il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che chiede alla Giunta Sala di rivedere queste regole, ma per ora non è stato fatto niente. Anzi, il sindaco venerdì ha detto che i concerti sono confermati e che in una città internazionale 29 concerti nell’area San Siro vanno bene".

È per questo motivo che avete preannunciato un ricorso al Tar? Lo presenterete a breve?

"Sì, se il Comune non darà risposte alle nostre richieste e non rispetterà quanto indicato nella delibera di Giunta e nell’odg approvato dal Consiglio. Il 1° febbraio alle 20.45 si svolgerà un’assemblea pubblica alla Polisportiva Garegnano vicino alla Maura. In quella sede decideremo insieme ai residenti del quartiere il da farsi. Se entro quella data non avremo avuto riscontri da Palazzo Marino, probabilmente procederemo con il ricorso al Tar". L’ultimatum è fissato.