Concerti a San Siro, Vasco Rossi in campo contro i residenti anti-show: “Siamo l’unico Paese dove si pensa che gli spettacoli siano troppi”

La rockstar legge l’articolo del “Giorno” e commenta con 2 storie su Instagram la presa di posizione degli ambientalisti contro il Comune

Vasco a San Siro e la storia pubblicata su Instagram

Vasco a San Siro e la storia pubblicata su Instagram

Milano, 19 gennaio 2024 – Vasco Rossi scende in campo contro i residenti della zona di San Siro pronti a presentare un ricorso al Tar contro il Comune di Milano perché a loro modo di vedere i 29 concerti finora programmati la prossima estate nei tre impianti dell’area – lo stadio Meazza, l’ippodromo La Maura e l’ippodromo Snai San Siro – sarebbero troppi.

Le storie su Ig

Il rocker – recordman di presenze nella Scala del calcio con 29 concerti dal 1990 al 2019, atteso a giugno per altre sette date nello stadio di Milano – prende posizione con due “stories” sul suo profilo Instagram in cui mostra l’articolo del “Giorno” che martedì ha svelato che i cittadini del Coordinamento per la tutela del verde cintura urbana Milano-Parco Ovest hanno scritto all’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi paventando un ricorso al Tribunale amministrativo regionale («Ormai siamo pronti alle via legali e ad azioni di mobilitazione e protesta che non avremmo mai voluto fare ma la misura è colma»). Vasco non ci sta e nelle storie su Instagram commenta polemico, con un pizzico di ironia e sarcasmo: “Eccoci qua. Allora l’Italia è l’unico Paese al mondo – Milano più che altro – dove si pensa che gli spettacoli siano troppi. Quindi bisogna farne meno, perché altrimenti ci si diverte troppo. Bisogna eliminare gli spettacoli”.

Non solo. Nella prima storia del Blasco compare la scritta “Bisogna restare a casa a piangere davanti al telegiornale” e nella seconda la rockstar compare in una vecchia esibizione al Meazza mentre dice al pubblico “Finalmente a San Siro… Sssss… Piano piano piano…” facendo il gesto di stare in silenzio con un dito.

I precedenti

Sì, perché non è la prima volta che il Komandante polemizza con i cittadini che si schierano contro i concerti, per il troppo rumore o per il troppo traffico che gli spettacoli provocherebbero nell’area di San Siro. Lo scontro più duro si è registrato prima dei due concerti della rockstar al Meazza il 21 e 22 giugno 2007. Vasco, in risposta ai residenti che avevano presentato un esposto in Procura per il livello di decibel troppo alto chiesto dall’artista, disse a “Striscia la Notizia” che «la musica non è rumore. I concerti li facciamo lo stesso». Così fu e sugli spalti di San Siro comparve lo striscione “Basta poco per farli inkazzare. Alza il volume e faccia cantare”. Ancora polemiche dopo i quattro concerti a San Siro del giugno 2011. Anche in quel caso Vasco non fu tenero con i residenti anti-concerti: «Sono quattro sfigati, per non dire di più. Come si fa a impedire la musica?».

Siamo nel 2024 e ci risiamo. Vasco scende di nuovo in campo in nome del rock. Le sette date a San Siro – 7, 8, 11, 12, 15, 19 e 20 giugno – sono già tutte sold out e faranno registrare un nuovo record al “Re di San Siro”: nessun artista, prima di lui, era riuscito a esibirsi per sette volte in una sola estate nella Scala del calcio. E con i sette show del prossimo giugno, il Komandante raggiungerà quota 36 concerti al Meazza, oltre allo show alla Maura del 24 maggio 2022. Inarrivabile.

Le regole

Tornando alle regole per i concerti, qualche mese fa la Giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Sala ha fissato il seguente limite per i concerti nei tre sopracitati impianti nell’area di San Siro: 34 spettacoli al massimo nel 2024. Per ora le date programmate sono 29: 19 allo stadio Meazza (il limite è proprio 19), 10 all’ippodromo La Maura (finora fissate due date) e 8 all’ippodromo Snai San Siro (il limite è proprio 8). Nel calendario attuale, la prossima estate, non ci saranno mai due concerti lo stesso giorno, uno dei vincoli fissati da Palazzo Marino per concedere gli impianti nell’area di San Siro.

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