
L’udienza e lo scontro accusa-difesa. "Patto corruttivo con le consulenze"
Quello di domani sarà l’ultimo round davanti al Tribunale del Riesame, che si esprimerà sulla posizione del fondatore di Coima Manfredi Catella nell’estate segnata dal salto di qualità delle inchieste sulla gestione delle urbanistica milanese, arrivate al livello politico e ai piani alti del real estate. La Procura, con l’aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, sulla base dei documenti depositati (tra cui la mole di chat) ribadirà la necessità degli arresti domiciliari per il “re del mattone“ che negli ultimi anni ha cambiato lo skyline di Milano, accusato di corruzione. Nella loro memoria, sul tavolo dei giudici, sintetizzano le accuse e argomentano la necessità della misura cautelare.
I difensori di Catella, gli avvocati Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli, hanno depositato a loro volta una memoria sostenendo invece che la fattura da 28.500 euro emessa a luglio 2023 nei confronti di Coima Sgr dallo studio di Alessandro Scandurra, allora componente della Commissione per il paesaggio di Palazzo Marino, che per il gip Mattia Fiorentini era "funzionale unicamente a giustificare" il patto corruttivo tra l’architetto e l’imprenditore, "non è affatto falsa". Una fattura, secondo la difesa, "emessa a fronte di prestazioni che, come documentato, sono effettivamente rese" nell’ambito delle attività professionali.
Nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame aveva rimesso in libertà l’ex assessore Giancarlo Tancredi, l’ex presidente della Commissione per il paesaggio Giuseppe Marinoni, il manager Federico Pella, il costruttore Andrea Bezziccheri (l’unico per cui il gip Mattia Fiorentini aveva disposto il carcere) e l’architetto Scandurra. Resta da valutare la posizione del sesto arrestato, Manfredi Catella. Una volta celebrata l’udienza, fissata per domani mattina, i giudici si esprimeranno nei giorni successivi. Le motivazioni, invece, verranno depositate entro i prossimi 45 giorni. Un passaggio importante, perché si saprà se il Riesame è entrato anche nel merito delle accuse contestate o ha valutato solo le esigenze cautelari. In ogni caso la Procura farà ricorso in Cassazione.
Catella, secondo le osservazioni messe nero su bianco dai pm, "detta la linea che il Comune di Milano deve seguire nel corso dell’incontro con i ministri", riferendosi a un dialogo in vista di un incontro congiunto con i ministri Salvini e Abodi sul progetto Foresta sospesa, "come se il Comune non potesse avere una linea propria diversa da quella di Coima". Con un tono che, secondo le accuse, "sembra essere “dirigista“".
Andrea Gianni