MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Caso Genia, le finanziarie impugnano. Il Comune: difenderemo il concordato

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Marco Segala, sindaco di San Giuliano Milanese Promette battaglia

Marco Segala, sindaco di San Giuliano Milanese Promette battaglia

Il decreto della Corte d’Appello di Milano che ha confermato l’omologazione del concordato fallimentare di Genia Spa in liquidazione, proposto dal Comune di San Giuliano Milanese, è stato nuovamente impugnato dalla controparte, nonostante si siano già celebrati quattro gradi di giudizio. La controversia riguarda la legittimazione al voto delle società di cartolarizzazione nell’ambito delle procedure di concordato fallimentare. Sarà quindi ancora una volta la Suprema Corte di Cassazione a pronunciarsi, chiamata a dirimere una questione che negli anni ha assunto rilevanti profili giuridici e patrimoniali.

Come in passato, l’amministrazione comunale ribadisce la propria determinazione a difendere la legittimità e la solidità della proposta di concordato, il cui obiettivo primario è restituire alla città un patrimonio pubblico di grande valore strategico: case popolari, scuole, impianti sportivi ed edifici comunali oggi coinvolti nella procedura fallimentare. Nelle prossime settimane sarà conferito un nuovo mandato allo studio legale Zamponi, Poggi e Carimati, che ha seguito con continuità tutte le fasi precedenti della vicenda, affinché possa assistere il Comune in questa ulteriore tappa della complessa battaglia giudiziaria.

"Il ricorso non ci coglie di sorpresa – dice il sindaco Marco Segala –. Siamo determinati a portare avanti, in ogni sede, una battaglia di giustizia per San Giuliano Milanese. Abbiamo sempre agito nel pieno rispetto della legge e nell’esclusivo interesse dei cittadini, e continueremo a farlo fino a raggiungere l’obiettivo: riportare a casa ciò che appartiene alla nostra comunità".

Il caso Genia ha avuto origine dal fallimento di Genia Energia, società partecipata, e ha dato vita a una lunga e articolata vicenda giudiziaria. Il Comune, nel tentativo di salvaguardare il patrimonio pubblico coinvolto, aveva presentato una proposta di concordato fallimentare. Dopo un iniziale rigetto, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’amministrazione, annullando la sentenza contraria e disponendo il rinvio alla Corte d’Appello di Milano. Quest’ultima, con il recente decreto, ha confermato l’omologazione della proposta comunale. Ora, tuttavia, la controparte ha nuovamente scelto la via del ricorso, riaprendo un capitolo che si sperava ormai chiuso.