REDAZIONE MILANO

In Lombardia 180 salme senza identità: non hanno un nome e non ci sono parenti o amici a occuparsi della loro sepoltura

Solo a Milano sono 101, 22 a Pavia, 9 a Brescia e 12 a Mantova. In alcuni casi viene prelevato materiale biologico per inserirlo in banca dati. In altri si tenta il riconoscimento attraverso l’esame dei segni particolari che possono presentare

La sepoltura dei corpi senza nome e non reclamati da parenti e famigliari avviene a spese del Comune

La sepoltura dei corpi senza nome e non reclamati da parenti e famigliari avviene a spese del Comune

Milano, 21 maggio 2025 – Sono 1.108 i cadaveri non identificati in Italia al 30 aprile scorso, 251 solo a Roma nell'ultimo anno. Oltre 650 di questi corpi “invisibili”, trovati sui binari delle ferrovie, nelle aree boschive, nelle baracche, in abitazioni in stato di abbandono, sulle sponde dei fiumi e negli ospedali di città come Roma, Milano, Genova, sono stati seppelliti a spese dei Comuni grazie al protocollo firmato da nove regioni italiane, ultima ieri la Sardegna, con il commissario straordinario per le persone scomparse. L'intesa punta a dare un nome a questi cadaveri mai reclamati, non censiti, introducendo procedure uniformi e omogenee volte ad alimentare costantemente la banca dati del Dna.  

A spese del Comune  

La Lombardia per prima, il Lazio poi – a maggio dello scorso anno – la Liguria, l'Abruzzo, la Puglia, il Molise, la Basilicata, la Toscana e da ieri la Sardegna hanno già sottoscritto i protocolli, che sono in definizione anche nelle restanti Regioni, con il coinvolgimento dei prefetti, della Procura generale e dei procuratori delle varie province, degli istituti di Medicina legale delle Università, delle Anci, dei Comuni che si fanno carico delle spese per il trasferimento e l'inumazione delle salme e, come detto delle Regioni. I numeri sono impressionanti. 

Il dato lombardo… 

In Lombardia, prima regione ad aver sottoscritto il protocollo, sono 180 i cadaveri non identificati: 101 a Milano, 5 a Lecco, 8 a Bergamo, 5 a Como, 4 a Cremona, 9 a Brescia, 5 a Lodi, 12 a Mantova, 5 a Monza Brianza, 22 a Pavia, 1 a Sondrio e 3 a Varese. Solo a 74 è stato prelevato il campione biologico, che in 22 casi è stato inserito in banca dati, 55 avevano effetti personali, 83 segni particolari.  

E quello laziale  

Nel Lazio, fino al 30 aprile scorso, sono stati contati 269 cadaveri non identificati, di cui solo 251 solo a Roma, 11 a Latina, 2 a Rieti, 5 a Viterbo. Su 107 di questi sono stati prelevati i campioni biologici e, su disposizione dell'autorità giudiziaria, inseriti nella banca dati del Dna, 69 presentano segni particolari utili per il riconoscimento e su 42 sono stati trovati effetti personali, ovviamente non documenti.