Israele e Striscia di Gaza, il rabbino di Milano: “Sei mesi dagli attacchi del 7 ottobre, una data ormai dimenticata”

Secondo Alfonso Arbib solo “all’inizio c’è stata una grande solidarietà e ora un’ondata di antisemitismo”. Giovani ebrei: “Non ci sentiamo al sicuro nelle università”

Milano, 7 aprile 2024 – Sei mesi dopo gli attacchi del 7 ottobre, Milano ha voluto ricordare le vittime di Hamas e gli ostaggi israeliani prigionieri da allora. Oggi alle 17, la Comunità ebraica ha organizzato alla sinagoga di via della Guastalla un appuntamento “a sostegno della libertà e della democrazia dell’Occidente e di Israele”.

Commemorazione vittime di Hamas alla sinagoga centrale di Milano, il rabbino Alfonso Arbib
Commemorazione vittime di Hamas alla sinagoga centrale di Milano, il rabbino Alfonso Arbib

L’evento è stato aperto dalle parole del rabbino Alfonso Arbib, del presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi e del vicepresidente dell’Ucei Milo Hasbani. Poi la testimonianza di Menashe e Meirav Ram, genitori del giovane Omri Ram, barbaramente ucciso al Nova Music Festival in quel 7 ottobre della strage nel deserto. Presenti, tra gli altri, l'ex presidente dell'Anpi Milano Roberto Cenati, il consigliere comunale di Milano ex Pd Daniele Nahum e la senatrice a vita Liliana Segre.

Commemorazione vittime di Hamas alla sinagoga centrale di Milano, presente anche la senatrice a vita Liliana Segre
Commemorazione vittime di Hamas alla sinagoga centrale di Milano, presente anche la senatrice a vita Liliana Segre

Tutti in piedi per Cenati e Nahum

Tutti in piedi in Sinagoga a Milano per l'ex presidente dell'Anpi Milano Roberto Cenati e per il consigliere comunale di Milano ex Pd Daniele Nahum per aver scelto di dimettersi (il primo dall'associazione, il secondo ha lasciato il Pd) in contrasto con l'uso della parola 'genocidio’ per parlare della risposta militare di Israele dopo gli attacchi del 7 ottobre. In piedi anche la senatrice a vita Liliana Segre, anche lei omaggiata da una standing ovation della Sinagoga. “Voglio ringraziare due persone che non hanno scelto la poltrone e si sono dimessi. Ringrazio Roberto Cenati e Daniele Nahum” ha detto Milo Hasbani, vicepresidente dell'Unione delle Comunità ebraiche di Milano (Ucei), facendo scattare la standing ovation. “Il genocidio – ha aggiunto Hasbani - è tutta un'altra cosa”.

E proprio Nahum, quando ha preso la parola, ha detto: “Non posso accettare che l'Anpi milanese abbia dichiarato che lo slogan della manifestazione debba essere 'Cessare il fuoco ovunque’. La mia proposta a tutte le forze politiche è fare il 25 aprile sotto le bandiere dello spezzone della Brigata ebraica”.

Commemorazione vittime di Hamas alla Sinagoga Centrale
Commemorazione vittime di Hamas alla Sinagoga Centrale

Il rabbino capo di Milano: “Il 7 ottobre è stato dimenticato”

“È un dovere ricordare perché c'è stato un inizio di grande solidarietà dopo gli attacchi del 7 ottobre e dopo col tempo le cose sono state dimenticate. Soprattutto è importante ricordare dopo che abbiamo assistito a un'ondata di antisemitismo. Sentiamo molto questo problema”. Sono queste le parole di Alfonso Arbib, rabbino capo della Comunità Ebraica, intervenendo alla cerimonia in Sinagoga a Milano, dopo sei mesi esatti di guerra in Israele e nella Striscia di Gaza.

“Veniamo accusati di esagerare e di parlare troppo spesso di antisemitismo - ha aggiunto - purtroppo abbiamo migliaia di anni di storia che ci fa capire che non stiamo esagerando. E poi ci sono altre cose che mi fanno capire che non siamo esagerati”. Ad esempio “molti parlano del 7 ottobre in maniera distaccata, fredda, senza emozione. Qui è successo qualcosa di terribile. Possibile che non provochi emozione? Questa è una cosa che mi impressiona. Così come mi impressiona quello che succede con gli ostaggi, persone prese dalle loro case e rapite. Le foto dei rapiti sono state strappate dappertutto nel mondo sin dall'inizio. Io sinceramente non riesco a chiamare questa cosa in un altro modo se non antisemitismo: sotto questa cosa c'è odio. C'è un odio antico. E il rischio è che con questo odio non si facciano i conti, sia considerato irrilevante. Ogni volta che il mondo ha considerato questo odio irrilevante siamo andati incontro a cose orribili” ha sottolineato. E ancora: “Stiamo vivendo un periodo estremamente difficile, forse il periodo peggiore della storia ebraica dopo la seconda guerra mondiale, sicuramente il peggiore che io abbia vissuto”

“Ma c’è un altro elemento che si ricorda poco è che ci sono ancora 130 persone che sono state rapite e stanno ancora subendo delle violenze e non sono state liberate. Chiediamo che queste persone - ha concluso Arbib - siano liberate senza condizioni immediatamente e credo che questa debba essere la richiesta di tutti”.

Meghnagi: “No a propaganda elettorale in sinagoga”

“Non siamo qui per fare politica e non accettiamo che si faccia propaganda elettorale. Ringrazio la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi. Siamo ebrei milanesi e abbiamo il piacere di avere tutti qua. Grazie a tutti i politici che sono qui a sostenerci. E mi scuso se c'è stato qualche inconveniente”, ha detto il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi durante l’evento in Sinagoga, di fatto prendendo le distanze dall'europarlamentare e consigliera comunale milanese della Lega Silvia Sardone che era intervenuta poco prima di lui. Sardone durante il suo discorso aveva sottolineato che “ho proposto una mozione in Comune a sostegno di Israele e sapete già la posizione del Comune, quindi non mi dilungo in merito. Però - ha spiegato - ci tengo a dire che ieri sono state aggredite due persone ebree e che ieri a un corteo contro i Cpr c'erano insulti contro Israele. C'è una certa politica che parla di genocidio, ma il genocidio non esiste. Il genocidio non c'entra”. “Questa parte politica - ha aggiunto Sardone - la vediamo sfilare alle manifestazioni con chi vorrebbe cancellare Israele. E lo fa persino nella giornata della memoria. Non esistono giustificazioni, serve alzare la voce e non subire questo vergognoso antisemitismo”.

Gelmini: “Un fatto che ci pone davanti a delle responsabilità”

“Qualcuno usa a sproposito la parola genocidio, ma in verità quello che è accaduto il 7 ottobre è un pogrom che è avvenuto nei confronti di Israele. Questo è un fatto gravissimo che ci pone davanti a delle responsabilità”, ha detto la senatrice di Azione Mariastella Gelmini durante l’evento alla Sinagoga di Milano. “Sono qui perché oggi è una giornata importante per non rimanere in silenzio e per ricordare quanto è accaduto il 7 ottobre che rappresenta uno spartiacque”, ha aggiunto. “Sicuramente - ha concluso - noi come Paese stiamo dando un supporto alla crisi umanitaria di Gaza, però al tempo stesso non si possono ribaltare le responsabilità e non si può silenziare il diritto e il dovere di Israele di esistere”.

Giovani ebrei: “Non ci sentiamo al sicuro nelle università”

“Anche i giovani ebrei d'Italia, che io rappresento, stanno combattendo la loro battaglia sottile e non violenta. Una battaglia di democrazia e diritti civili che ha luogo nelle aule e nelle strade quando dobbiamo nascondere le nostre abitudini, rivedere le nostre amicizie e quando non ci sentiamo sicuri all'interno delle nostre università”, ha detto Anna Tognotti, tesoriere Ugei, Unione giovani ebrei d'Italia, durante l’evento.