La morte del commercialista Antonio Novati continua ad avere contorni misteriosi: la Procura di Lodi, insieme ai carabinieri, ha lavorato senza sosta tutta la notte per cercare di arrivare a identificare movente e omicida – perché di omicidio si tratta – in relazione alla violenta morte del professionista 75enne trovato ammazzato nell'auto di famiglia giovedì sera a Massalengo, in provincia di Lodi. ll corpo è stato trafitto da numerosi fendenti.
L’arma del delitto e le testimonianze
Si pensa a un coltello o a un oggetto appuntito. Tuttavia l’arma del delitto non è stata ancora ritrovata. Nel frattempo sono già state ascoltate le persone che hanno ritrovato il cadavere – il primo sarebbe un contadino della zona che ha notato il corpo – mentre si scandaglia a 360 gradi nella sua vita privata e lavorativa.
In zona, tra l'altro, ci sono telecamere. Da ogni parte da cui sono arrivati il commercialista e il suo assassino potrebbero essere stati ripresi almeno da una telecamera che dovrebbe averli ripresi. Se sono arrivati alla cascina Scappadina, da sud, quindi dal centro di Massalengo, potrebbero essere stati ripresi fin da 8 telecamere. Se sono arrivati da nord, sono stati ripresi solo in uscita a Lodi. Se fossero arrivati dalla A1, dalla telecamera pubblica che c'è a Cornegliano Laudense.
Secondo gli inquirenti non può ritenersi una casualità il fatto che l'uomo si sia recato in quel posto di campagna particolarmente isolato a bordo di un'auto di famiglia e non con la sua personale. Perché?
Antonio Novati aveva due studi, uno a Milano e l'altro a Melegnano, in provincia di Milano ma al confine con il proprio comune di residenza, Vizzolo Predabissi. Era stato perito e curatore fallimentare per il Tribunale di Lodi, oltre che custode per procedure esecutive immobiliari. I suoi studi si occupavano invece di consulenza societaria, aziendale e fiscale e di contabilità. Il professionista era sposato, e aveva due figli.
Da una prima analisi del medico legale sul cadavere del commercialista, emergerebbe che l'uomo sarebbe morto dopo essere stato trafitto da più fendenti soprattutto nella zona dell'addome che hanno provocato una copiosa emorragia. Il procuratore di Lodi Maurizio Romanelli ha disposto l'autopsia sul corpo che, quindi, è ora stato trasportato all'istituto di Medicina legale di Pavia. Il porofessionista era sposato ed aveva due figli e tre nipoti. L'automobile sulla quale è stato ritrovato, che era spesso in uso alla moglie, è stata sequestrata e portata nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Lodi, a disposizione per ulteriori rilievi scientifici.