NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Antonio Abbruzzese gambizzato in viale Marche, su TikTok il volto dell’aggressore e la pista che porta a un vecchio caso

Su un profilo probabilmente fake mostrata la foto del presunto assalitore. In un altro post il collegamento con le due donne ferite in una sparatoria in via Cefalù nel maggio 2023

I rilievi sul luogo dell'aggressione

I rilievi sul luogo dell'aggressione

MILANO – Video e post su TikTok con tanto di nome e cognome. Un profilo probabilmente creato ad hoc per incolpare quella persona della sparatoria andata in scena martedì pomeriggio in viale Marche. Parole e toni da faida tra famiglie di nomadi ora al centro dell’inchiesta dei carabinieri della Compagnia Duomo, che stanno cercando di dare un volto a chi ha esploso quattro colpi di revolver contro il quarantenne Antonio Abbruzzese, sinti originario di Torre Annunziata, ferito a entrambe le gambe e tuttora ricoverato all’ospedale Niguarda dopo un intervento chirurgico.

Il volto del presunto aggressore comparso in un video TikTok
Il volto del presunto aggressore comparso in un video TikTok

Nelle ultime ore, sono apparsi filmati e immagini su un profilo TikTok apparentemente creato da tale M.B., anche se il contenuto dei post lascia ipotizzare che sia stato qualcun altro a utilizzare il nome dell’uomo, residente a Cinisello Balsamo, per metterlo di proposito nel mirino delle indagini.

In un italiano piuttosto sgrammaticato, l’autore del post chiede retoricamente alle "forze dell’ordine" se la persona ritratta nella foto sia colui che ha sparato ad Abbruzzese, di fatto accusandolo apertamente con tanto di volto in primo piano. In un altro post, viene invece ripresa una donna, indicata come la madre di colui che avrebbe aggredito il quarantenne tre giorni fa. Chi conosce le dinamiche tra opposte fazioni di nomadi (anche se imparentate tra loro) ha fatto subito il collegamento con un’altra aggressione a mano armata, quella avvenuta il 6 maggio scorso in via Cefalù. "Non è stata lei, è stato sempre il figlio", il riferimento all’episodio che aveva visto il ferimento di una cinquantaseienne e della nipote di 16 anni e per il quale era stata denunciata una cinquantottenne di origine sinti.

Infine, sullo stesso profilo è presente un video di alcune decine di secondi in cui lo stesso M.B., in un mix volutamente criptico tra napoletano e lingua romaní, sembra sfidare apertamente il rivale vittima dell’agguato: le quattro dita della mano destra a favor di smartphone paiono indicare i colpi alle gambe. E poi le provocazioni tipo "Uagliò, t’è piaciuto?", seguite dalla frase "Io la galera me la faccio a testa alta, gamba su gamba..." e dall’indicazione di non parlare con le forze dell’ordine. Manco a dirlo, Abbruzzese, fuori pericolo, non ha finora fornito dettagli utili ai militari guidati dal maggiore Gabriele Lombardo, rifiutandosi persino di firmare la denuncia contro ignoti per il raid che l’ha coinvolto.