
Gli ambulanti di San Siro protestano per il mancato rinnovo dell'accordo con M-I Stadio per la concessione degli stalli fuori dal Meazza
Milano – Dop
o l’avvio, a Milano, della protesta davanti allo stadio di San Siro, iniziata il 13 agosto, g li ambulant i ottengono un primo importante risultato: la riapertura del tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro che riguarda 64 aziende e sostiene il reddito di oltre 1.000 famiglie.L’accordo con M-I Stadio, la società di gestione dell’impianto formata da Inter e Milan, è scaduto a luglio e le condizioni poste per il rinnovo non stanno bene agli ambulanti che mercoledì scorso si sono riuniti davanti al Meazza, per spiegare i motivi della mobilitazione, cinturando gli ingressi dello stadio con i propri caravan e annunciando una manifestazione per domenica 17 agosto in occasione di Milan-Bari di Coppa Italia. Una mossa che sembra avere sortito i suoi effetti.

Il nuovo confronto si terrà alla presenza istituzionale della Prefettura di Milano che provvederà a convocarlo a inizio di settimana prossima invitando, l’amministrazione comunale e le altre istituzioni competenti, “a garanzia di un dialogo leale, trasparente e corretto”, rileva il consorzio che esprime soddisfazione per il passo avanti: “La presenza della Prefettura tutela tutte le parti in causa – gli ambulanti e M-I Stadio – e riconosce che anche gli ambulanti hanno diritti legittimi da far valere”. Infine, da Consorzio degli Operatori Ambulanti di San Siro e Comitato dei Lavoratori Ambulanti del comparto merchandising e alimentare dello stadio San Siro “un ringraziamento speciale alla Questura di Milano che, sin dal primo giorno, ha dimostrato disponibilità al dialogo, umanità e professionalità, svolgendo un’opera di mediazione fondamentale per garantire la legalità e contenere la disperazione degli operatori”.
Da sabato sera i mezzi degli ambulanti sono rientrati negli stalli e domenica saranno regolarmente al servizio dei tifosi per la vendita di cibo e merchandising. A deflusso avvenuto, torneranno nella posizione di “protesta” in attesa della convocazione del tavolo.