
Addio ad Amalia Del Ponte (Foto Facebook Archivio Amalia Del Ponte)
Milano, 17 agosto 2025 – Addio ad Amalia Del Ponte. L’artista e designer milanese di fama internazionale è morta sabato 16 agosto all'età di 89 anni a Milano, dove era nata il 15 gennaio 1936.
L'annuncio della scomparsa è stato dato dal'Archivio Amalia Del Ponte, che ha sede in via Santa Croce a Milano: “E' stata un'artista che ha saputo permeare la materia di pensiero, trasformando scultura e spazio in esperienze sensoriali, in dialogo continuo tra arte, scienza, suono e luce. Milano e il mondo dell'arte perdono oggi una voce feconda, capace di dar forma all'invisibile, che continuerà a ispirarci”.
Figura di riferimento nel panorama artistico italiano del secondo Novecento, Del Ponte ha segnato con la sua ricerca innovativa un percorso unico, intrecciando arte, scienza, musica e tecnologia, “fondendo poesia e rigore scientifico in una ricerca pionieristica per il suo tempo”, ricorda sempre l'Archivio a lei dedicato.
Formata all'Accademia di Brera sotto la guida di Marino Marini, Del Ponte ha iniziato la sua carriera negli anni Sessanta con una sperimentazione sui materiali e una particolare attenzione alle forme geometriche essenziali. Fu tra i primi artisti a impiegare il plexiglas in scultura, creando le celebri opere denominate "Tropi", capaci di catturare la luce e cambiare percezione a seconda del punto di osservazione.
Nel 1973 ottenne il Primo Premio per la Scultura alla Biennale di San Paolo in Brasile con l'opera "Area percettiva", un'installazione immersiva e luminosa che invitava lo spettatore a entrare e vivere lo spazio come esperienza sensoriale totale.
Negli anni successivi la sua ricerca si ampliò verso la dimensione sonora, dando vita ai "Litofoni", pietre scolpite capaci di produrre suoni armonici, esposte anche alla Biennale di Venezia del 1995, dove realizzò un'ambientazione performativa tra scultura, musica e percezione.
Oltre alla sua attività artistica, Amalia Del Ponte è stata una pioniera del design, collaborando con marchi innovativi come Gulp! e, soprattutto, con lo stilista Elio Fiorucci per il quale progettò il primo negozio monomarca in Galleria Passarella a Milano, un luogo avanguardistico che rivoluzionò l'esperienza commerciale e spaziale.
La sua opera, riconosciuta da critici e storici come Guido Ballo, Bruno Munari, Gillo Dorfles e Arturo Schwarz, ha sempre riflettuto un dialogo intenso tra arte e scienza, esplorando ciò che non è immediatamente visibile ma percepibile attraverso luce, suono e spazio.
Nel 2017 una grande mostra al Museo del Novecento e allo Studio Museo Francesco Messina di Milano ha ripercorso la sua carriera, confermando il suo ruolo di innovatrice e maestra della contemporaneità. Nel 2023 la Florence Biennale le ha conferito un premio alla carriera, omaggiando un percorso esemplare e ancora fonte di ispirazione per le nuove generazioni.