REDAZIONE MILANO

La replica dell’assessore: "Ricevute 12.500 domande ma solo il 15% da clochard. Pausa per rivedere i requisiti"

L’obiettivo della misura era (ed è) dare diritti e servizi ai senza fissa dimora. Sono arrivate istanze soprattutto da fuori sede, abusivi o affittuari in nero.

Lamberto Bertolè assessore comunale al Welfare e alla Salute ha spiegato i problemi relativi alla residenza fittizia e si è impegnato a verificare il caso di Samuele Spadea

Lamberto Bertolè assessore comunale al Welfare e alla Salute ha spiegato i problemi relativi alla residenza fittizia e si è impegnato a verificare il caso di Samuele Spadea

"La avverto subito che qui, adesso, non si può fare. Continuano a venire qui in tanti, ma noi non lo facciamo più questo servizio. Però, se vuole avere spiegazioni, prenda il numerino e attenda di essere chiamato dalle ragazze allo sportello". Non sono ancora scoccate le quattro del pomeriggio di giovedì 14 agosto quando entro nel centro di via Sammartini, al civico 120, faccio sapere di voler avviare l’iter per il riconoscimento di una "residenza fittizia" ad una persona che ne ha necessità e mi sente rispondere come sopra da uno dei due addetti alla reception, un uomo per l’esattezza. Con lui all’ingresso del centro ci sono una donna e una guarda giurata. Il tono dell’uomo è gentile, tant’è che è lui stesso a prendere il numerino e a consegnarmelo nelle mani: ho il 30 e il contatore è fermo a 27. L’attesa si conferma breve, allo sportello mi riceve una ragazza che con altrettanta gentilezza mi trascrive su un foglietto di carta un numero di telefono e mi invita a telefonare "non prima di metà settembre o all’inizio di ottobre per essere più sicuri". Mi spiega che il servizio delle residenze fittizie è temporaneamente in stand by perché al Comune è arrivata una mole impensata di domande e nella maggior parte dei casi non da senza fissa dimora o da enti e istituzioni che seguono senza fissa dimora. Da qui la necessità di riorganizzare la misura, con requisiti nuovi, più restrittivi. In questo momento, quindi, c’è solo da attendere.

Un quadro, questo, confermato quasi per intero da Lamberto Bertolè, assessore comunale al Welfare e alla Salute: "Negli ultimi cinque anni abbiamo ricevuto 12.500 richieste di residenze fittizie. Un mattino di novembre in sole 4 ore sono arrivate 850 domande. Ma purtroppo quelle relative a persone senza fissa dimora erano addirittura meno di un quinto, sotto le duemila (15% ndr) – conferma l’assessore –. Nella maggior parte dei casi, ad avanzare le richieste erano occupanti abusivi di alloggi, persone che pagavano un affitto in nero o studenti fuori sede. Ma la misura della residenza fittizia è stata concepita innazitutto per aiutare i senzatetto". Da qui lo stop temporaneo al servizio, finalizzato proprio a rimetterlo sui giusti binari, a riallinearlo agli obiettivi originari. "Abbiamo dovuto e voluto rivedere i requisiti – fa sapere Bertolè e stiamo ancora lavorando con la Prefettura per dare vita ad un sistema che consenta di riconoscere la residenza fittizia solo ai senzatetto e la residenza anagrafica o ordinaria a chi rientra in altre casistiche, ma non è semplice. Per quanto riguarda, ad esempio, gli occupanti abusivi c’è da superare un tema dovuto al decreto Lupi, che vieta di riconoscere la residenza ordinaria nel luogo in cui si è consumata l’occupazione abusiva". Detto e sottolineato tutto questo, il caso di Samuele Spadea è, però, quello di un senza fissa dimora, fino a prova contraria. Perché, quindi, i continui rifiuti a concedere la residenza fittizia? Sul punto Bertolè, a differenza di quanto affermato dagli sportelli di via Sammartinui 120, nega che il sistema sia fermo: "Lo abbiamo già rivisto e dai primi di giugno è anche più rapido, le pratiche vengono esaudite con più celerità". Non è la realtà in cui ci siamo imbattuti noi nel pomeriggio del 14 agosto né quella in cui si è imbattuto, da un anno a questa parte, Samuele Spadea. Sul sito della Casa della Carità è ancora pubblico un annuncio che avvisa che "gli appuntamenti allo sportello filtro (per il riconoscimento delle residenze fittizie ndr) sono momentaneamente sospesi". E che "appena possibile saranno comunicate le nuove modalità di accesso". Ad ogni modo, l’assessore fa sapere che verificherà il caso in questione.

Giambattista Anastasio