Alessandro Impagnatiello interrogato in carcere: l’unica forma di pentimento è togliermi la vita

Milano, il barman 30enne ha confessato l'omicidio aggiungendo particolari che riguardano l'ultima fase dell'accoltellamento. Ma ha negato la premeditazione e ha detto di aver fatto tutto da solo. Il legale: non era sotto effetto di stupefacenti

L'arresto di Impagnatiello

L'arresto di Impagnatiello

“L'unica forma di pentimento che abbia un senso è togliermi la vita". Sono le parole che ha ripetuto Alessandro Impagnatiello al suo legale dopo aver confessato l'omicidio di Giulia Tramontanola fidanzata incinta al settimo mese. Parole che oggi il legale, l'avvocato Sebastiano Sartori, ha riferito al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di San Vittore, nel quale il barman reo confesso, ha aggiunto “particolari che riguardano l'ultima fase dell'accoltellamento”. Il gip Angela Minerva dovrà decidere  in giornata sulla convalida del fermo e sulla richiesta di custodia in carcere avanzata dalla procura. Le accuse a carico di Impagnatiello sono omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso. 

Impagnatiello: "Ho fatto tutto da solo al 100%”

Durante l'interrogatorio di convalida del fermo, durato mezz'ora, Impagnatiello ha confermato al gip di aver ucciso la compagna e averne occultato il cadavere senza l'aiuto di complici. Ha fatto ''assolutamente'' tutto da solo, ''al 100%'', ha detto  Sartori, lasciando la casa circondariale. Impagnatiello ha però negato la premeditazione davanti al gip.  

Il legale: “Non ha agito sotto effetto di droga”

L'avvocato ha inoltre escluso che il 30enne fosse sotto effetto di stupefacenti lo scorso sabato sera, quando ha accoltellato la compagna nella loro abitazione di Senago, nel Milanese. E ha aggiunto di non aver al momento chiesto alcun trasferimento del 30enne in qualche struttura psichiatrica o sanitaria in quanto Impagnatiello “può stare in carcere”.  Infine sulla possibilità di chiedere una consulenza psichiatrica, il legale ha concluso: "Vedremo, io come difensore devo approfondire alcuni aspetti”. E alla domanda se abbia timore di qualche gesto inconsulto, ha risposto “sono sereno, sono bravi e hanno trovato una  giusta soluzione”, riferendosi alle condizioni di detenzione. 

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