Aggredì ex e tre persone al pronto soccorso della clinica Città Studi: “Una voce mi spingeva a uccidere”

Il 22enne è in carcere con l’accusa di stalking e lesioni aggravate. Determinante l’intervento di un addetto delle pulizie, un paziente e un infermiere che hanno cercato di bloccare la sua furia

Milano – Quel pomeriggio di tre giorni fa ha detto all'ex compagna, prima di aggredirla, che “al mattino aveva cercato di uccidere una persona” e che “voleva ammazzare anche il medico che l'aveva visitata”. Poi, davanti al giudice ha dichiarato di avere agito per delle “allucinazioni sonore che gli indicavano di dovere uccidere, abbinate a delle visioni di 'venature rossastre’”. Sono parole agli atti del 22enne arrestato dai carabinieri il 15 aprile dopo aver aggredito la sua ex compagna, anche lei di 22 anni, alla clinica Città Studi di Milano e ferito con un coltello tre persone intervenute per difenderla.

Ieri il gip di Milano Patrizia Nobile ha convalidato l'arresto e disposto il carcere per il giovane per le accuse di stalking e lesioni aggravate ai danni dell'ex fidanzata. Le condotte persecutorie e “ossessive", per “gelosia morbosa”, ai danni della giovane vengono contestate dal “mese di febbraio” fino all'episodio di tre giorni fa, quando la giovane era andata alla clinica per una visita medica in un colloquio di lavoro. Il 22enne non accettava la fine della relazione e l'avrebbe tempestata di messaggi, minacciandola con frasi come “ti ammazzo”, “non ti libererai di me”, “se io muoio ti porto con me”. 

Dagli atti emerge che l'intervento delle tre persone (un addetto alle pulizie, un infermiere e un paziente) è stato importante, perché lo stesso giovane ha detto che aveva intenzione di “uccidere”. Dentro l'ospedale l'uomo, ubriaco, l'ha anche minacciata col coltello di 8 centimetri di lama, “strattonandola e gettandola a terra”.

L'addetto alle pulizie (una delle tre persone intervenute in soccorso della giovane) ha raccontato di aver visto che lui la picchiava “con estrema violenza”. Secondo quanto ricostruito è stata una quarta persona a riuscire a “bloccare con un piede il polso” del 22enne, “facendogli abbandonare la presa del coltello”. Il gip nelle esigenze cautelari sottolinea la sua “personalità prepotente” e “aggressiva”. E la “pericolosità” è riscontrata anche dal suo verbale in cui ha parlato di “una voce che lo spingerebbe a uccidere”. Presunti profili psichiatrici da valutare con una consulenza. Il giovane è anche indagato per le lesioni ai tre feriti. 

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