
La dg Colombo, l’assessore Bertolaso e il primario Zuccotti al taglio del nastro
Milano – Dodici camere tra doppie e singole, con e senza bagno interno, per 23 letti totali più due aree comuni cucina-relax su due livelli, ingresso indipendente da pianterreno; siamo a due passi da corso Sempione ma ancor più vicini all’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi. Anzi, proprio dentro: tra il secondo piano e parte del primo della palazzina F, staccata dall’area sanitaria ma ad essa collegata con un passaggio, ieri è stato inaugurato un convitto per infermieri.
Posti letto a canone calmierato riservati a dipendenti a tempo pieno, sia determinato che indeterminato, sia maschi che femmine, con contratti di 8 mesi rinnovabili, al netto di nuove richieste, per offrire "una prima sistemazione e dar loro la possibilità di conoscersi e magari cercare un alloggio in condivisione", spiega Maria Grazia Colombo, direttrice generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco cui il Buzzi appartiene.
I posti saranno assegnati per graduatoria da un’apposita commissione in base a parametri come l’Isee, la distanza di provenienza e il tipo d’attività. E la necessità in questo momento, sottolinea Colombo, è reclutare infermieri, anche pensando incentivi per attutire l’impatto con la carissima Milano, come "cure odontoiatriche, asili nido che abbiamo già al Sacco e al Fatebenefratelli, l’obiettivo è aprirne uno anche al Buzzi, facilitazioni per i trasporti, come la convenzione che abbiamo con Trenitalia per un 15% di sconto a tutti i dipendenti".
E altri alloggi: "Al Fatebenefratelli, stiamo ricavando 5 o 6 stanze nella palazzina dell’ex centro vaccinale. Al Sacco stiamo cercando di ottenere l’utilizzo abitativo, non certo residenziale, delle strutture mobili installate in un’area agricola che hanno ospitato operai impegnati nei cantieri del Pnrr". Sessanta letti con aria condizionata e riscaldamento, bagno autonomo, sala mensa da 150 posti con cucina, lavanderia, "ma in Italia chi domina è la burocrazia: gli operai possono utilizzarli, il personale sanitario no", osserva l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, promettendo iniziative simili "in tutti gli ospedali perché abbiamo una categoria che ci sta abbandonando, gli infermieri, e dobbiamo fare di tutto per essere attrattivi, per motivarli, dar loro un progetto e magari anche una stanza in questa città dalla quale le persone scappano perché il costo della vita è eccessivo".
D’infermieri, la sola Asst Fatebene-Sacco ne cerca entro quest’anno un centinaio, oltre a quelli da inserire nel nuovo Buzzi che avrà bisogno di una settantina di persone in più (inclusi anche i medici e altri professionisti sanitari) e sarà inaugurato "entro la fine di quest’anno", promette Bertolaso. Poi partiranno i collaudi: almeno sei mesi, preventiva Colombo, coi primi pazienti che potrebbero entrare nell’ampliamento di cinque piani più due interrati dopo l’estate del 2026.
Se tutto andrà bene perché solo tra un mese termineranno le verifiche sui danni reali provocati in zona Cesarini da un gesto stupidissimo: la notte tra il 22 e il 23 febbraio scorsi un gruppo di soggetti che festeggiavano con ogni probabilità dopo una partita - e sui quali ha aperto un’indagine la polizia - lanciarono un fumogeno nell’area di cantiere, innescando un incendio i cui fumi hanno contaminato tutti i piani della nuova struttura, che devono essere bonificati. In sintesi, chiarisce la dg, "per colpa di questi teppisti abbiamo avuto più di un milione di euro di danni e un ritardo probabilmente di un anno" sul monoblocco che l’Ospedale dei Bambini aspetta dal lontano 2008.