Milano, 23 settembre 2024 – Nessun “risarcimento, neppure simbolico” ha “offerto ai familiari delle vittime” e vanno evidenziate le “modalità spregiudicate e allarmanti” della sua “condotta di guida”, oltre alla sua “pericolosità sociale”. È quanto ha scritto la gup di Milano Rossana Mongiardo nelle motivazioni della sentenza con cui, il 20 giugno, ha condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione Bogdan Pasca.
Il 33enne è stato accusato di omicidio stradale per aver travolto, ubriaco e senza patente valida, a bordo di un furgone il 17 luglio 2023, a Garbagnate Milanese, una bicicletta con due 15enni, uno dei quali, Valentino Colia, morì, mentre la ragazza rimase gravemente ferita.
Prima della sentenza di tre mesi fa - con rito abbreviato e ad una pena molto elevata per il reato di omicidio stradale - erano stati respinti due tentativi di patteggiamento dell'imputato a pene di 4 anni e 4 anni e 8 mesi. La giudice Mongiardo, nel processo in cui i genitori del 15enne erano parti civili, con l'avvocato Carlo Fontana, non ha riconosciuto attenuanti, nemmeno quelle generiche, all'imputato, che era accusato anche di lesioni ai danni dell'amica di Valentino Colia. E ha disposto pure l'espulsione a pena espiata del 33enne, anche se è romeno e quindi cittadino comunitario, come pena accessoria, prevista dalle norme.
La "resipiscenza comunque manifestata nel corso del giudizio” da Pasca, ha scritto la giudice, non può bastare per la concessione delle attenuanti, anche perché l'imputato aveva già “diverse condanne” alle spalle, anche per maltrattamenti in famiglia, ed era stato più volte “denunciato per violazioni relative alla guida in stato di ebbrezza”. In più non ha mai offerto nemmeno un risarcimento “simbolico” alla famiglia del ragazzo e della giovane rimasta ferita.