PAOLA ARENSI
Lodi

Una serra di marijuana nel capannone industriale: due “coltivatori” lodigiani in manette

L'operazione della Polizia locale dell’Unione Nord Lodigiano a Montanaso Lombardo è scattata dopo una segnalazione

L'intervento della Polizia locale nel capannone trasformato in serra di marijuana

L'intervento della Polizia locale nel capannone trasformato in serra di marijuana

 Montanaso Lombardo (Lodi), 30 luglio 2025 – Un’anonima struttura industriale trasformata in una serra indoor per la coltivazione di marijuana: è quanto scoperto dalla Polizia Locale dell’Unione Nord Lodigiano, guidata dal comandante Costantino Gemelli, in un’operazione scattata martedì pomeriggio in via delle Industrie, alla periferia del paese. Le indagini per ricostruire l’accaduto sono tutt’ora in corso. 

Luci artificiali e irrigazione 

Gli agenti, allertati da una segnalazione arrivata nei giorni scorsi e confermata da movimenti sospetti registrati intorno all’edificio, hanno deciso di intervenire per un controllo approfondito. Una volta dentro, hanno trovato un sofisticato impianto per la coltivazione di cannabis: luci artificiali, sistemi di aerazione professionali, un impianto di irrigazione automatizzato e telecamere di videosorveglianza per monitorare l’interno della serra, nascosta dietro pareti realizzate ad hoc per camuffare l’attività illecita. Nel capannone, regolarmente affittato dal cittadino albanese – senza che la proprietaria fosse a conoscenza della reale destinazione d’uso – sono state rinvenute circa un centinaio di piante di marijuana, già in fase avanzata di crescita, distribuite su più file e curate con attenzione. Il valore del sequestro delle piante è di 250mila euro.

A far intervenire le forze dell'ordine è stata una segnalazione (immagine di repertorio)
A far intervenire le forze dell'ordine è stata una segnalazione (immagine di repertorio)

Alla ricerca dei complici 

I due uomini trovati sul posto, un trentenne albanese e un coetaneo francese, sono stati arrestati, in flagranza di reato, con l’accusa di produzione e coltivazione di sostanze stupefacenti. Il capannone è stato posto sotto sequestro e le operazioni di rilievo e smantellamento dell’impianto proseguiranno nei prossimi giorni, sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria. I due arrestati sono ora in attesa delle decisioni del giudice per la convalida del fermo. L’indagine prosegue per chiarire eventuali collegamenti con altri soggetti coinvolti e accertare se la struttura rientri in un sistema di coltivazione su scala più ampia.