LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

“Vogliono separarmi da mio figlio”. Mamma single sotto sfratto a Tavazzano: la 38enne ha bisogno di un tetto entro il 27 maggio

Dopo l’estromissione dalla graduatoria dell’Aler per l’assegnazione di un alloggio sociale, la donna aveva iniziato a cercare una nuova locazione. Ma tutte le opportunità si sono concluse in un nulla di fatto. Raffaella è disperata dopo l’incontro con vicesindaco e assistenti sociali

Raffaella Colucci, mamma single di 38 anni: lei e suo figlio rischiano lo sfratto

Raffaella Colucci, mamma single di 38 anni: lei e suo figlio rischiano lo sfratto

Tavazzano (Lodi) – Prosegue l’odissea di Raffaella Colucci (nella foto), madre single 38enne, affetta da una forma di artropatia psoriasica, che martedì dovrà lasciare l’appartamento di via I Maggio in cui vive dal 2021, assieme al figlio Gianluca (di 17 anni e affetto da una disabilità) e al cagnolino Birba, a causa di uno sfratto.

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Dopo l’estromissione dalla graduatoria dell’Aler per l’assegnazione di un alloggio sociale, la donna aveva iniziato a cercare una nuova locazione. Ma tutte le opportunità si sono concluse in un nulla di fatto: bilocali negati, richieste di affitto esorbitanti e garanzie insufficienti. Uno spiraglio era arrivato a metà aprile: un appartamento da 110 metri quadri a Voghera, a 450 euro mensili. Unico problema: la richiesta di un anticipo da 1.800 euro, somma di cui la donna non disponeva, ma che l’Amministrazione comunale si era offerta di prestarle. Tutto era già pronto per il trasloco. Tuttavia, il ritardo nel versamento della cifra aveva fatto perdere a Raffaella l’opportunità a meno di un mese dallo sfratto.

Venerdì la 38enne si è confrontata in Comune con il vicesindaco Alessandra Gobbi e i due assistenti sociali che da tempo seguono Gianluca. “Volevano capire se avessi trovato una soluzione – spiega Raffaella che dopo l’incontro è andata a vedere un appartamento a Lodi Vecchio, di cui avrà notizie martedì -. Mi hanno detto che, se non cambierà la situazione, martedì mi porteranno via mio figlio. Lo porteranno in una comunità, per tutelarlo”.

Raffaella lo racconta con un nodo alla gola. Lei e Gianluca sono soli, da sempre, non hanno nessuno su cui contare se non loro stessi, l’uno sull‘altro. “Prima di toccare mio figlio devono passare sul mio cadavere – si dispera –. Non possono allontanarci, non è questa la soluzione. Io non so come potrà reagire Gianluca martedì. La soluzione è permetterci di trovare un appartamento da affittare. È pieno ovunque di case vuote. Cosa devo fare? Devo sbattere mio figlio in comunità mentre io sono per strada? Sto solo cercando qualcuno che mi dia in affitto un appartamento o una stanza”.