REDAZIONE LODI

Agende chiuse, il prof Scarfi e la risonanza attesa invano da mesi: “Dovevamo fare aggiornamenti”

Lodi, Giovanni Scarfì, insegnante di Fisica in pensione soffre di iperplasia prostatica e aveva denunciato di non riuscire da oltre 7 mesi a ottenere una risonanza magnetica nucleare a 3 Tesla alla prostata. L’Asst Santi Paolo e Carlo: offerta ora la prestazione al paziente in tempi consoni

Il docente in pensione Giovanni Scarfi 78 anni Soffre di iperplasia prostatica

Il docente in pensione Giovanni Scarfi 78 anni Soffre di iperplasia prostatica

Lodi – Lodigiano di 78 anni vittima della pratica delle “agende chiuse“ “proibita da una legge del 2005”. L’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano interviene per fornire chiarimenti e un aggiornamento. Giovanni Scarfì, insegnante di Fisica in pensione soffre di iperplasia prostatica e aveva denunciato di non riuscire da oltre 7 mesi a ottenere una risonanza magnetica nucleare a 3 Tesla alla prostata.

Il 78enne residente a Lodi, nel dicembre scorso, si era rivolto al Cup dell’Ospedale San Carlo di Milano. In quell’occasione era stato informato della sospensione delle prenotazioni per la RMN e che la visita non poteva essere prenotata in nessun altro ospedale milanese per “la chiusura delle agende di prenotazione fino a fine anno”. Il 15 gennaio 2025 Scarfì aveva tentato di prenotare nuovamente la risonanza, ma “con un palese copia incolla – aveva spiegato – mi hanno scritto che le liste sarebbero rimaste chiuse sino alla fine dell’anno”. Salvo poi aggiungere, contradditoriamente, che “l’apertura delle agende del 2025 sarebbe stata garantita a breve”. Così aveva presentato ricorso ai Nas e all’Ats.

L’Asst Santi e Paolo ieri ha confermato che, “nel periodo oggetto della segnalazione, il servizio di prenotazione per la risonanza magnetica nucleare (RMN) a 3 Tesla alla prostata, è stato temporaneamente sospeso a causa di necessari aggiornamenti tecnici e organizzativi. Questi interventi hanno determinato rallentamenti nell’accesso alle agende di prenotazione”.

“Siamo consapevoli del disagio che tale situazione ha generato nel paziente, e ci scusiamo per le eventuali comunicazioni poco chiare fornite nel corso dei primi contatti – hanno aggiunto –. A seguito di un recente contatto diretto col professor Scarfì, ci siamo offerti di prenotare la prestazione al paziente con una tempistica consona alle sue esigenze. Ribadiamo il nostro impegno a garantire servizi tempestivi e di qualità”.