PAOLA ARENSI
Cronaca

Corte Palasio, eseguita l’autopsia sul sindaco morto impiccato. L’ultimo saluto nel cortile dell’oratorio

La chiesa della frazione non potrà contenere tutte le persone che si prevede vogliano dare l’addio a Claudio Manara. L’opposizione contesta: la campagna elettorale non era stata spietata

Claudio Manara, 67 anni, si era candidato per le amministrative dell’8 e 9 giugno

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Corte Palasio – Continua l’indagine della Procura di Lodi per stabilire le possibili cause del presunto gesto disperato compiuto dal sindaco uscente Claudio Manara, candidato alle amministrative con la lista “Aria nuova“. Intanto in paese da una parte c’è la maggioranza, che parla di "clima elettorale rovente, che turbava Manara", dall’altra l’opposizione, che conferma il "normale dibattito politico, ma non tale da portare un sindaco a una decisione così dolorosa".

I funerali saranno celebrati nel cortile dell’oratorio di Cadilana, dove sarà posizionato un gazebo, allestito con drappi. Questo perché la chiesa è piccola e si prevede un grande afflusso di persone. La salma potrebbe arrivare in paese oggi, dopo l’autopsia e la camera ardente sarà allestita in chiesa, nella frazione Cadilana. L’ex sindaco Marco Stabilini, all’opposizione nell’ultimo mandato con la lista “Insieme per crescere“, osserva: "Siamo ancora tutti sconvolti. Questo è il tempo delle condoglianze e della pietà, non certo dei giudizi o dei pettegolezzi. Si è parlato, imprudentemente, di una campagna elettorale “spietata“. Non è la verità. Il fulcro del dibattito è stato il forte aumento dell’indebitamento, che anche io ho giudicato negativamente. Il tutto con costante riferimento ai documenti contabili".

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"Come in ogni campagna elettorale – aggiunge –, chi amministra sottolinea i propri meriti, chi si oppone sottolinea i punti critici e propone alternative. Chi è all’opposizione fa un lavoro duro, sgradevole, ma necessario. Non è forse questa dialettica ad alimentare la buona politica? C’era contrapposizione vivace, ma nessuna traccia di spietatezza". "Voglio però precisare che martedì della scorsa settimana, quando Manara in Municipio ha illustrato il suo mandato, sono stato criticato io, in merito alla relazione di fine mandato del 2019 e ho cercato di difendermi, ma lui stesso mi ha suggerito di farlo in un’altra sede. Poi ha cercato di parlare anche Nancy Capezzera, della lista che sfidava Manara nelle elezioni dell’8 e 9 giugno e anche lei non ci è riuscita. I fischi e le contestazioni di cui si è detto, non hanno infatti riguardato Manara, ma me e Capezzera. Il clima si è riscaldato e Manara, nel post di quella stessa sera, contestava l’atteggiamento dei suoi sostenitori e non degli oppositori come era stato fatto credere. Alla fine della serata sono andato a stringergli la mano, il confronto è stato acceso ma assolutamente nei limiti della correttezza. Nulla lasciava immaginare la tragedia imminente".

La maggioranza replica: "Prima abbiamo subito le loro critiche, fuori luogo e gli oppositori sono stati invitati dai cittadini ad andarsene, perché volevano sentire le nostre parole. C’erano il gruppo della nuova lista a noi avversaria, oltre a Stabilini dell’opposizione. Poi i toni si sono accesi tra i presenti, ma noi non abbiamo la facoltà di zittire le persone" spiega la consigliera comunale Silvia Manzini.

All’indomani Manara aveva espresso il proprio disappunto sui social e anche la lista di Nancy Capezzera “Il bene in comune“ ha postato: "Presenti come cittadini, abbiamo sentito un narrazione fantasiosa, informazioni sui mutui frastagliate, non vere, omettendo errori e fallimenti. I presenti, sue “tifoserie“, non hanno permesso ai cittadini di parlare, dopo che hanno democraticamente fatto delle precisazioni, tra questi anche alcuni consiglieri di minoranza: un clima di odio e violenza verbale. La cosa più grave è che il nostro candidato sindaco è stata addirittura offesa e strattonata, con diversi testimoni presenti".