
Il responsabile Marco D’Agostino e la biologa Giuseppina Sidoli
Nuova apparecchiatura per la Medicina Trasfusionale di Lodi. "Grazie alla quale – sottolinea l’Asst di Lodi – si registra un salto di qualità rilevante". Nel servizio è stata introdotta una tecnologia nel campo della diagnostica oncologica che innalza l’attività al livello delle strutture analoghe più avanzate in Lombardia. Con l’acquisizione della nuova apparecchiatura si articola ulteriormente la capacità di indagine in ambito onco-ematologica con una tipizzazione e una definizione delle caratteristiche delle cellule tumorali più significative rispetto a prima. "Inoltre – sottolinea Marco D’Agostino, responsabile della struttura – non c’è più bisogno del supporto di un laboratorio esterno al Maggiore nel processare e completare gli studi. La nuova tecnologia ci rende autosufficienti. Il beneficio va da sé: più rapidità, efficienza e sicurezza nell’attività d’analisi". La strumentazione è allestita all’interno del Laboratorio di Immunologia della Medicina Trasfusionale, diretto dalla biologa Giuseppina Sidoli.
"Abbiamo acquisito una tecnologia innovativa, ma al contempo competenze specialistiche che ci consentono di seguire le procedure necessarie", ribadisce D’Agostino che sottolinea anche il carattere esclusivo della dotazione sul territorio lodigiano. La Medicina Trasfusionale dell’Asst registra ogni anno circa 15mila donazioni di sangue e plasma: un ottimo indice di donazione, grazie al contributo di molte associazioni e volontari, che permette di supportare eventuali carenze di sangue anche in aree vicine a quella lodigiana (ad esempio, quella pavese). T.T.