
Vigili del fuoco sotto l’impalcatura dove sono saliti gli operai dal Lodigiano
San Martino in Strada (Lodi), 24 luglio 2025 – Il sospetto sollevato a livello sindacale è quello di un sistema di rapporti opachi nei subappalti, portato alla luce dalla protesta di un gruppo di muratori che hanno occupato l’impalcatura del cantiere di fronte al Palazzo di giustizia di Milano per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati.
Non un cantiere qualunque, perché i lavori riguardano la riqualificazione dello stabile in corso di Porta Vittoria 27 di proprietà dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, con committente dei lavori il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche.
Un’operazione da oltre 19 milioni per il restyling della sede, e una trentina di operai egiziani che per tre mesi non hanno ricevuto lo stipendio. Sono dipendenti della Ricca Edile, impresa con sede a San Martino in Strada, nel Lodigiano, che secondo quanto è stato possibile ricostruire erano stati distaccati presso la Imprendo, esecutrice.

I sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil avevano già segnalato alle autorità problematiche legate a quel cantiere, che ieri mattina sono esplose nella protesta.
Nel pomeriggio, dopo aver ricevuto garanzie sul pagamento di arretrati per circa 30mila euro, i muratori hanno abbandonato il presidio. La Feneal parla di un “gesto estremo che nasce da una situazione insostenibile, con contratti regolari solo sulla carta, vista l’assenza di riscontri in Cassa edile”. Il sindacato solleva il sospetto di “un sistema di caporalato” nei subappalti.