LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Orti abusivi di via Piermarini a Lodi, pensionati sfrattati pronti al Tar: “Qui la nostra vita e tanti ricordi”

Gli ortisti sperano di ottenere l’usucapione dei terreni. Ma la rabbia è tanta: “Nessuno in tanti anni che siamo qui né del Comune né dei vigili urbani ci è mai venuto a dire che davamo fastidio”

L'ortista Gennaro

L'ortista Gennaro

Lodi – Si pensa anche alla carta del ricorso al Tar per gli orti abusivi di via Piermarini. L’ipotesi è paventata da Ilaria Battistini, legale bolognese che, per conto di una decina di ortisti, ha presentato un’istanza in Broletto con cui spera di ottenere la sospensione dell’ordinanza dirigenziale 312 del 25 giugno scorso con cui si dispone lo sgombero e il ripristino dell’area che costeggia la strada e fiancheggia i binari della ferrovia.

Qui, da oltre 30 anni sorgono una quarantina di orti sul territorio comunale. Molti ben curati, altri ora fatiscenti ed abbandonati. E tutti abusivi. Qui, gli ortisti hanno realizzato strutture prive di autorizzazioni e dei requisiti di sicurezza, delimitate da recinzioni anch’esse non autorizzate. Manca inoltre, secondo l’ordinanza a firma dell’ufficio tecnico, la distanza necessaria dalla “fascia di rispetto della rete ferroviaria e le attività ivi poste in essere risultano quindi urbanisticamente incompatibili rispetto alle normative vigenti”. Quando passano i treni diventa infatti difficile comprendere le parole di un interlocutore a poco più di un metro.

L’ordinanza del Comune è fortemente contestata dagli ortisti – per lo più pensionati che dedicano parte delle loro giornate alla passione del giardinaggio. In via Piermarini, sulle recinzioni che delimitano gli orti, sono stati apposti fogli di carta stampata con la richiesta: “Gentile Sindaco, la preghiamo di non togliere i nostri orti. Qui è la nostra vita, siamo anziani e non facciamo niente di male”.

Anche Gennaro - detto “Gennarì“ – (nella foto) ha appeso il foglio all’ingresso del suo orto, uno dei più curati ed invidiati. “Me ne occupo da decenni – racconta – qui ci passavo le giornate con mia moglie, quand’era ammalata. Era l’unico posto che la rilassava dai dolori. Ed ora è l’unico posto che a me permette di ricordarla”.

Gennaro coltiva melanzane, zucchine, pomodori, prugne, melograno e altri ortaggi. “Nessuno, né dal Comune, né dalla Polizia Locale, è mai venuto a dire che dava fastidio”. Lui, Gianluca, Pasquale, Rosy e tutti gli altri ortisti, sanno di essere abusivi. “Non abbiamo problemi a riconoscerlo – spiega Pasquale, che coltiva il suo orto da oltre 25 anni –, ma non facciamo nulla di male. Sì, alcuni sono degradati o abbandonati. Altri venivano usati illegalmente come discariche ma per noi è un vero passatempo. È una passione, un hobby”. Anche se solamente una decina di loro ha deciso di supportare l’iniziativa intrapresa dall’avvocato Battistini, tutti sperano di ottenere il riconoscimento dell’usucapione. “Sono terreni usucapibili – sottolinea l’avvocata Battistini –. Se non dovessimo ottenere una sospensiva, farò di tutto per lasciare gli orti ai miei assistiti a costo di fare ricorsi su ricorsi”.