
Olivia Sudati coltiva con accanto il suo cagnolino A destra, Angela Portaro e Gianfranca Colucci (Foto Fasani/Ansa)
Milano, 4 agosto 2025 – Un pomodoro ancora acerbo si mimetizza tra le foglie verdi. Più vivace il viola di una melanzana, piccola e perfetta, che starebbe bene anche in un libro di fiabe. La loro favola, “Le Sciure“ di via Russoli, a due passi dalla fermata MM Romolo e dall’università Iulm, la vivono ogni giorno salendo in cima al palazzone popolare in cui vivono, al civico 16, dove coltivano i loro orti. Un tesoro che cresce in alto, in un quartiere di periferia grazie alla tenacia e alla forza di volontà di queste signore (ma c’è pure qualche uomo). “Questa è la nostra seconda estate di attività sul tetto di via Russoli, anche se l’origine del progetto risale a 10 anni fa grazie all’idea dell’architetto Tiziana Monterisi che ha realizzato a fianco di Pistoletto il tetto-giardino sopra al Superstudio di via Tortona: “Coltivare la città“, per l’Expo”, racconta Tina Monaco, in prima linea tra Le Sciure insieme a Lucia Giannattasio, Nadia Bergonzi, Luis Saturnino e altri abitanti, tutti pensionati.

“Gli orti di via Russoli portano diversi benefici: innanzitutto stiamo dando vita a un luogo che prima non era utilizzato. Questo è stato possibile grazie alla riqualificazione di Aler”, proprietaria delle Torri Risorsa di via Russoli 14, 16, 18 e 20: nell’ambito della mega riqualificazione, aree comuni sono state predisposte a ospitare giardini e spazi verdi attraverso la coibentazione delle coperture con il sistema “a tetto caldo” che consente la finitura con verde pensile. E poi “il cibo a chilometro zero, oltre a rappresentare la gratificazione dei nostri sforzi, ci aiuta a risparmiare. Questa è economia di prossimità: la nostra “produzione“ viene distribuita agli inquilini e anche a persone che non vivono qui, in un’ottica di solidarietà”, continua Monaco. Soprattutto, “stiamo insieme. Annulliamo la solitudine con i rastrelli in mano e organizzando poi l’aperitivo, a base di pomodori e cetrioli”. Anche nel pieno dell’estate. “E per fortuna quest’anno abbiamo l’irrigazione automatica. In ogni caso, ci diamo sempre da fare”. Un’attività preziosa, che ha dei costi da sostenere. “Noi ci autofinanziamo per acquistare quello che serve: piantine, semi, attrezzi come zappe e rastrelli. Ecco, se ci fosse qualcuno disposto a sponsorizzarci per finanziare le nostre spese gliene saremmo grati”, spiega Monaco. “Anche perché vogliamo rendere vivi anche i tetti delle altre torri, mettendo al civico 14 una casetta per le api. Fondamentale, l’aiuto dell’architetto Monterisi che non ci ha mai lasciati soli”.

Gli orti si sono aggiunti a tutte le altre attività che Le Sciure già organizzavano: dalla cura della biblioteca all’organizzazione di incontri e spettacoli, dalle visite guidate ai laboratori. “Una comunità che alimentiamo ogni giorno, in tutte le stagioni”.