Livraga (Lodi), 30 aprile 2024 – Sono stati di poco superiori ai 10 milioni di euro i danni materiali provocati dal disastro ferroviario del Frecciarossa 9595 Milano-Salerno deragliato su uno scambio del Posto Movimento Livraga, nel Basso Lodigiano, il 6 febbraio 2020. Il dato è emerso oggi a Lodi, durante l’udienza con i primi testimoni del processo, che vede imputato un ex dirigente di Rete Ferroviaria Italiana e un operaio, un dirigente e due ingegneri di Alstom Ferroviaria.
La stima economica è stata fatta dalla Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e comprende sia i danni al convoglio Frecciarossa 1000 spezzato in due tronconi, sia quelli riportati da oltre 400 metri dell'infrastruttura ferroviaria, che rimase chiusa per le riparazioni per quasi un mese.
Nell'incidente persero la vita i due macchinisti Giuseppe Cicciù e Mario Dicuonzo e 31 persone a bordo riportarono lesioni (per 10 di loro considerate gravi). Per rito abbreviato, lo scorso anno erano già stati condannati a tre anni di reclusione i due operai manutentori di Rfi che poche ore prima del disastro avevano sostituito un attuatore dello scambio, installando un ricambio con il difetto occulto di un'inversione di cablaggio interna, perché secondo l'accusa avrebbero omesso di fare l'ultima verifica visiva sulla concordanza tra comandi elettrici e posizione. Il collegio penale presieduto da Angelo Gin Tibaldi ha fissato, oggi, un calendario di udienze fino al prossimo mese di novembre.