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Emergenza senzatetto
Lodi, 29 dicembre 2024 – Emergenza senzatetto a Lodi, riapre l’asilo notturno dell’ex macello. Attualmente a Lodi i servizi dedicati alla grave emarginazione adulta (GEA) sono due asili notturni in via Defendente e presso Casa San Giuseppe in via Battisti. Nel 2023 questi asili hanno accolto 133 persone in accoglienze temporanee, ma l’attuale lista d'attesa varia da 5 a 10 persone di media. I servizi non bastano per le richieste avanzate e di conseguenza Fondazione comunitaria della provincia di Lodi ha stanziato fondi per riaprire l’asilo notturno di via Vecchio Bersaglio a Lodi (in zona ex macello).
L’iniziativa è disponibile, per 14 persone in difficoltà, fino ad aprile ed è stata studiata insieme a comune, prefettura, ufficio di piano e realtà del terzo settore, come Fondazione Caritas e le cooperative sociali Eureka! e Famiglia Nuova. “Garantiamo un contributo straordinario di 20.000 euro per riaprire, per il periodo invernale, l'ex macello di via Vecchio Bersaglio e offrire 14 posti letto ai senzatetto lodigiani, che sono più numerosi di quanto sia lo spazio attualmente disponibile”, ha confermato Mauro Parazzi, presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi.
![Mauro Parazzi presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi che finanzia l'asilo](https://www.ilgiorno.it/image-service/version/c:ODY1MWUzM2QtM2M5OS00:YjBhNjdk/mauro-parazzi-presidente-della-fondazione-comunitaria-di-lodi-che-finanzia-l-asilo.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
“Il nuovo centro di accoglienza è operativo da qualche giorno e resterà aperto dalle 21.30 alle 8 del mattino. Volontari e personale delle realtà coinvolte garantiranno un'accoglienza notturna alle persone senza dimora, provvedendo ai servizi di accoglienza, pulizia, lavanderia e telefonia. L’asilo notturno sarà aperto 7 giorni su 7 alle persone maggiorenni di sesso maschile, senza distinzione di nazionalità, che saranno ammesse su autorizzazione del centro servizi Casa San Giuseppe”. Secondo Parazzi, si tratterà di un contesto sicuro e salutare, garantendo in questo modo il miglioramento delle loro condizioni fisiche e psicologiche dei meno fortunati e l'incontro con realtà che possano proporre dei percorsi di autonomia, attraverso la presa in carico dei servizi sociali del territorio.
Il progetto è stato chiamato “Una dimora per l’inverno” ed è stato approvato dal comitato che gestisce il Fondo Nuove Povertà e deliberato all’unanimità dal consiglio di amministrazione della Fondazione. “Sottolinea la capacità, del terzo settore lodigiano, di mettersi in campo per rispondere a situazioni di emergenza e conferma la grande attenzione che la Fondazione rivolge a coloro che attraversano un momento di particolare fragilità nella propria vita. Il lodigiano non è indifferente alle richieste di chi ha bisogno” ha continuato Parazzi.
Non occupazioni temporanee ma progetti a lungo termine per dare una seconda possibilità a tutti: “A gennaio 2024, a seguito di interlocuzioni già avviate nelle settimane scorse, anche con Monica Guarischi, la presidente di Aler Lodi e Pavia, promuoveremo un incontro operativo, per lanciare una coprogettazione, che favorisca una risposta ai bisogni di questa parte della comunità – ha annunciato Parazzi. – L’idea è quella di accompagnare le persone senza fissa dimora all’interno di percorsi individualizzati, in grado di includerle a tutti gli effetti all’interno della nostra comunità, generando legami che creino valore e promuovano la dignità di ogni uomo e donna”. Intanto i senzatetto inizieranno l’anno al caldo, facendosi compagnia tra loro.