PAOLA ROBERTA ARENSI
Cronaca

Lodi, l’ex macello diventa un dormitorio per i senzatetto

Il progetto si chiama “Una dimora per l’inverno” ed è stato finanziato da Fondazione comunitaria che ha donato 20mila euro

Emergenza senzatetto

Emergenza senzatetto

Lodi, 29 dicembre 2024 – Emergenza senzatetto a Lodi, riapre l’asilo notturno dell’ex macello. Attualmente a Lodi i servizi dedicati alla grave emarginazione adulta (GEA) sono due asili notturni in via Defendente e presso Casa San Giuseppe in via Battisti. Nel 2023 questi asili hanno accolto 133 persone in accoglienze temporanee, ma l’attuale lista d'attesa varia da 5 a 10 persone di media. I servizi non bastano per le richieste avanzate e di conseguenza Fondazione comunitaria della provincia di Lodi ha stanziato fondi per riaprire l’asilo notturno di via Vecchio Bersaglio a Lodi (in zona ex macello).

L’iniziativa è disponibile, per 14 persone in difficoltà, fino ad aprile ed è stata studiata  insieme a comune, prefettura, ufficio di piano e realtà del terzo settore, come Fondazione Caritas e le cooperative sociali Eureka! e Famiglia Nuova. “Garantiamo un contributo straordinario di 20.000 euro per riaprire, per il periodo invernale, l'ex macello di via Vecchio Bersaglio e offrire 14 posti letto ai senzatetto lodigiani, che sono più numerosi di quanto sia lo spazio attualmente disponibile”, ha confermato Mauro Parazzi, presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi. 

Mauro Parazzi presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi che finanzia l'asilo
Mauro Parazzi presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi che finanzia l'asilo

“Il nuovo centro di accoglienza è operativo da qualche giorno e resterà aperto dalle 21.30 alle 8 del mattino. Volontari e personale delle realtà coinvolte garantiranno un'accoglienza notturna alle persone senza dimora, provvedendo ai servizi di accoglienza, pulizia, lavanderia e telefonia. L’asilo notturno sarà aperto 7 giorni su 7 alle persone maggiorenni di sesso maschile, senza distinzione di nazionalità, che saranno ammesse su autorizzazione del centro servizi Casa San Giuseppe”. Secondo Parazzi, si tratterà di un contesto sicuro e salutare, garantendo in questo modo il miglioramento delle loro condizioni fisiche e psicologiche dei meno fortunati e l'incontro con realtà che possano proporre dei percorsi di autonomia, attraverso la presa in carico dei servizi sociali del territorio.

Il progetto è stato chiamato “Una dimora per l’inverno” ed è stato approvato dal comitato che gestisce il Fondo Nuove Povertà e deliberato all’unanimità dal consiglio di amministrazione della Fondazione. “Sottolinea la capacità, del terzo settore lodigiano, di mettersi in campo per rispondere a situazioni di emergenza e conferma la grande attenzione che la Fondazione rivolge a coloro che attraversano un momento di particolare fragilità nella propria vita. Il lodigiano non è indifferente alle richieste di chi ha bisogno” ha continuato Parazzi.

Non occupazioni temporanee ma progetti a lungo termine per dare una seconda possibilità a tutti: “A gennaio 2024, a seguito di interlocuzioni già avviate nelle settimane scorse, anche con Monica Guarischi, la presidente di Aler Lodi e Pavia, promuoveremo un incontro operativo, per lanciare una coprogettazione, che favorisca una risposta ai bisogni di questa parte della comunità – ha annunciato Parazzi. – L’idea è quella di accompagnare le persone senza fissa dimora all’interno di percorsi individualizzati, in grado di includerle a tutti gli effetti all’interno della nostra comunità, generando legami che creino valore e promuovano la dignità di ogni uomo e donna”. Intanto i senzatetto inizieranno l’anno al caldo, facendosi compagnia tra loro.