
Giovanni Sgroi, sindaco di Rivolta d'Adda (Cremona): arrestato per violenza sessuale
Milano, 23 maggio 2025 – Avrebbe abusato di quattro sue pazienti. Per questo ieri, giovedì 22 maggio, i carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno messo agli arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata, secondo l’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Gip di Milano, Sara Cipolla, su richiesta di quella Procura della Repubblica, un medico che esercita privatamente le proprie funzioni in una struttura sanitaria a Pozzuolo Martesana. Si tratta di Giovanni Sgroi, professore-chirurgo di 70 anni e sindaco di Rivolta d'Adda, direttore dell'area polispecialistica del CMP di Pozzuolo.
La denuncia di una paziente
Le indagini della procuratrice aggiunta Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo sono state condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e avviate dopo la denuncia sporta da una delle vittime che avrebbe subito gli abusi durante una visita specialistica. Da lì ha preso il via l’attività di indagine svolta dal Nucleo Investigativo di Milano, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica meneghina. Le investigazioni, iniziate nel 2024 e condotte attraverso attività tecniche di intercettazione, perquisizioni, analisi forensi ed altri accertamenti, hanno permesso di identificare ulteriori tre vittime. Le donne che il medico avrebbe abusato hanno 24, 44 e 26 anni (residenti a Milano) e 35 anni (residente a Bergamo).
L’appello dei carabinieri ad altre potenziali vittime
Non potendosi escludere la presenza di altre possibili vittime, in considerazione dell’elevata utenza della struttura ove opera il citato medico, è auspicabile che eventuali altre persone che avessero subito abusi analoghi si rendano disponibili a denunciarli, con le più assolute garanzie di riservatezza garantite dalla legge.
“Troppo potente, può inquinare le prove”
Nel motivare le ragioni per cui vengono disposti i domiciliari, la gip Sara Cipolla sottolinea che il medico-sindaco di Rivolta d'Adda, Giovanni Sgroi, può inquinare le prove considerando che è ritenuto dalle vittime dei presunti abusi sessuali come "molto potente". "La disinvoltura con la quale Sgroi contatta le sue pazienti dopo i fatti rende il pericolo concreto e attuale - è la riflessione della giudice -. Tale preoccupazione è stata chiaramente rappresentata da una delle vittime che si è detta terrorizzata dalla disponibilità in capo all'indagato dei suoi dati personali, del proprio numero di telefono e indirizzo. L'indagato dunque, anche in ragione della posizione di potere di cui gode, potrebbe agevolmente contattare le persone offese, che già si trovano in una situazione di vulnerabilità, inducendole o costringendole a rilasciare dichiarazioni mendaci o compiacenti, o a ritirare la denuncia sporta".
I precedenti
Solo pochi giorni fa è stato condannato a 10 anni di reclusione, accogliendo la richiesta del pubblico ministro Alessia Menegazzo, un medico di guardia accusato di abusi sessuali su 9 pazienti in ambulatori a San Giuliano Milanese, Milano e San Donato. Le pazienti si erano presentate per sintomi comuni come influenza, pressione alta o dolori addominali quando le visite si trasformavano in abusi sessuali mascherati da atti medici necessari. Una vittima ha raccontato di essere rimasta “quasi pietrificata”, mentre altre hanno sofferto di depressione, insonnia e hanno dovuto intraprendere percorsi psicologici.