
Massimo Cicerchia, presidente del comitato
Mulazzano (Lodi) – È forte la preoccupazione degli abitanti di Mulazzano e della frazione Cassino d’Alberi. Giovedì sera, nella sala Acli di Cassino, 150 cittadini hanno partecipato alla serata informativa organizzata dal Comitato “Tutela Identità del Territorio e del Paesaggio” per confrontarsi sul maxiprogetto da oltre 65 milioni di euro volto alla realizzazione di un impianto agrivoltaico nelle campagne tra i due abitati. Presentato lo scorso dicembre dalla società svizzera Sette Srl, al momento non ancora attiva in misura camerale e con un capitale sociale di 10mila euro, il progetto preoccupa la cittadinanza e viene considerato un “ecomostro”.
Saranno 116 gli ettari impiegati, pari a 1 milione e 160mila metri quadri di campi agricoli (196 campi da calcio), occupati da più di 86mila pannelli fotovoltaici che, sospesi su dei “tracker”, gireranno ogni 10 minuti in cerca del sole grazie all’attivazione di oltre 3mila motori. I residenti temono conseguenze a livello ambientale, sociale ed ecologico sul loro territorio, sulle loro vite e sul futuro dei loro figli.
“Cassino d’Alberi diventerà completamente circondata – ha spiegato Massimo Cicerchia, presidente del comitato, gruppo che negli scorsi giorni ha raggiunto 500 adesioni e oltre 1.500 firme per la petizione online -. Oltre all’impatto della Teem e dal sito industriale dismesso da bonificare (causa di inquinamento da metalli pesanti), gli abitanti si troveranno rinchiusi anche sull’ultimo lato da cui potevano far passare dell’ossigeno”.
Numerosi gli interventi dei cittadini, non soddisfatti delle risposte fornite durante l’assemblea di mercoledì 14 maggio, organizzata dall’Amministrazione Comunale e a cui hanno partecipato diversi esperti partecipi della progettazione. “Non ce ne facciamo nulla delle promesse di riconversione dei campi, della rotazione delle colture – ha aggiunto Cicerchia –. Come si può considerare come realmente preponderante l’attività agricola nei campi, se verranno coltivate solo piccole fasce di terreno tra un pannello e l’altro?”. “È solo una facciata per la speculazione” ha urlato qualcuno dal pubblico.
Nullo il beneficio che intravedono gli oltre mille abitanti di Cassino e i quasi 6mila mulazzanesi. “Le nostre case saranno svalutate. Ci ritroveremo un paesaggio devastato. Calerà anche la sicurezza per via di quel tunnel da 9 km fatto di siepi, recinzioni ed alberi che andranno a nascondere i pannelli. Un labirinto verde, perfetto per gli spacciatori – ha detto ancora il presidente del Comitato -. Le temperature si alzeranno, aumenterà il rumore e queste campagne, che ora vediamo aperte, mentre lo sguardo corre all’orizzonte, saranno completamente trasformate. Ci stanno cambiando casa, senza nemmeno chiedere il permesso”. Presente alla serata anche la consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi. Da lei è il suggerimento di coinvolgere, per impedire l’arrivo dell’insediamento, i parlamentari del territorio e la possibilità chiedere un’audizione in Regione.