
Monsignor Iginio Passerini
Codogno (Lodi), 3 febbraio 2021 - "San Biagio patrono dei malanni della gola che è la porta del respiro, liberaci da questa pandemia". Risuona nella chiesa parrocchiale, in un'atmosfera irreale con la metà della capienza a causa delle norme antiassembramento, la preghiera del parroco Iginio Passerini che, questa mattina, durante la celebrazione della festa patronale della città, ha invocato la benedizione del Vescovo di Sebaste sulla comunità.
"L'anno scorso eravano ignari del dramma che da lì a poco ci sarebbe piombato addosso. Il giubilo della festa si sarebbe tasformato per molti in una lugubre litania di pianto in una città per mesi spettrale e purtroppo non è ancora finita - ha detto monsignor Passerini -. Dove era San Biagio allora? Ne ho intravisto le tracce nel volto spirituale della comuntà, nella forza di responsabilità dimostrata non senza grandi sacrifici ma sempre sostenuti con paziente resistenza".
Anche il sindaco Francesco Passerini ha ricordato i giorni bui dopo il primo caso di contagio, anche se da quella situazione, "abbiamo fatto emergere un profondo spirito di coesione e amore per la nostra terra". Attorno a mezzogiorno in sala consiliare, dopo la benedizione del nuovo mezzo della Protezione Civile in piazza, è stata consegnata la benemerenza cittadina all'intera città di Codogno e, simbolicamente, a tutti i rappresentanti di associazioni e categorie cittadini. La pergamena è stata assegnata anche alla famiglia di Mattia Maestri, il paziente uno.