
Un memoriale per ricordare le vittime del Covid-19, proprio nel luogo simbolo del virus
Codogno, 15 gennaio 2021 - Uno spazio a imbuto che finisce con tre piastre verticali in acciaio, a rappresentare il capoluogo e le due frazioni, e chiuso da una barriera di fiori che sfocia in un piccolo giardino concentrico, dove spicca il melo cotogno, uno dei simboli della città. Nel giardino vicino, saranno posati quattordici cubi di cemento dove potersi sedere (che ricordano, in piccolo, uno spaccato del memoriale di Berlino) e sui quali saranno poste delle parole simbolo della lotta al Covid. È questo sostanzialmente il contenuto del progetto del memoriale dedicato alle vittime della pandemia che sorgerà nello spazio verde di via Collodi, all’altezza dell’incrocio di viale dei Mulini, proprio di fianco alla sede della Croce Rossa. Ieri il sindaco Francesco Passerini ha presentato ufficialmente il progetto, messo nero su bianco dagli architetti Edoardo Betti, Marco Guselli e Carlo Omini, e sintesi di un paio di idee presentate in municipio nei mesi scorsi in seguito alla promozione di un bando. È stata poi una commissione ad hoc a chiudere la fase del percorso, chiedendo appunto ai progettisti di elaborare un documento unico e individuando nel contempo l’ubicazione giusta, dopo che erano state avanzate diverse opzioni dove realizzare il memoriale. "Non sarà un semplice momumento, ma un vero e proprio percorso emozionale dove si potrà camminare e sostare per un pensiero ed un momento di raccoglimento – spiega il primo cittadino – . I lavori partiranno a breve, anche perché l’inaugurazione è prevista per il prossimo 21 febbraio, il giorno in cui tutto il mondo venne a conoscenza che, la sera precedente, all’ospedale di Codogno fu scoperto il cosiddetto “paziente uno“". «Volevamo realizzare un memoriale che non fosse fine a se stesso – ha sottolineato l’architetto Guselli – ma che fosse alla portata di tutti, dai bambini, ai ragazzi, agli adulti, un punto dove poter sostare e riflettere su quanto è avvenuto. Sul memoriale saranno incise, appunto, delle parole e l’idea è quella che rimangano impressi soprattutto sostantivi come “resilienza“ e “assembramento“, diventate simbolo della pandemia" ha concluso Guselli. Il costo dell’opera sarà di circa sedicimila euro, frutto parzialmente delle donazioni arrivate da più parti durante la prima ondata del Covid.