
Nei palazzi Aler lo scorso aprile era stato svolto un sopralluogo dalla minoranza
Il 13 per cento degli alloggi di proprietà comunali sono attualmente vuoti, non disponibili per l’assegnazione a una delle famiglie o singoli in lista d’attesa della graduatoria del bando. In pratica, 14 appartamenti su un totale di 109, secondo i dati del piano annuale di offerta abitativa, al momento attendono un intervento di ristrutturazione prima della consegna delle chiavi agli aventi diritto. La situazione era così cristallizzata anche all’inizio dell’anno, quando il gruppo consiliare di minoranza Codogno Insieme 2.0 aveva stimolato l’amministrazione sulla messa a disposizione di uno stanziamento economico per far fronte all’emergenza casa.
"Abbiamo già effettuato un sopralluogo e per due alloggi c’è la previsione di una ristrutturazione a breve termine – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Luigi Mori, rimarcando come il Comune abbia dovuto stanziare risorse per pianificare lo sgombero degli spazi, pieni di oggetti e mobili, lasciati dagli inquilini precedenti –. Siamo stati costretti a trovare tra le pieghe del bilancio qualche decina di migliaia di euro solo per ripulirli e pianificare poi i lavori di messa a norma. I due alloggi sono quelli in condizioni migliori degli altri ancora sfitti".
Un passo alla volta per l’esecutivo, che al momento ha focalizzato l’attenzione e i soldi sulla riqualificazione di due appartamenti, per una cifra intorno ai 40mila euro. Resta però la fame di alloggi a canone calmierato: sono una cinquantina in lista d’attesa, secondo i dati disponibili qualche mese fa.
Anche per gli alloggi di proprietà di Aler (in totale 386 in città) esiste il problema dei vani non disponibili per l’assegnazione: alcuni mesi fa un sopralluogo degli esponenti di Codogno Insieme 2.0 aveva fatto emergere come, nel maxi complesso residenziale di viale Cairo, vi fossero parecchi alloggi vuoti. Numeri però non ne furono diffusi perché, a detta di Aler, ci sarebbe stato il rischio di incentivare eventuali occupazioni abusive.