Prof accoltellata in classe, studente condannato a due anni di servizi sociali: “Riprenderà a studiare”

Abbiategrasso, colpì alle spalle la docente per la quale nutriva un risentimento. Il tribunale: “Il reato si estinguerà solo alla fine del percorso. Il legale del 16enne soddisfatto

Le armi sequestrate al 16enne arrestato per l'accollamento a scuola. A destra: Elisabetta Condò, la professoressa accoltellata all'istituto Alessandrini di Abbiategrasso

Le armi sequestrate al 16enne arrestato per l'accollamento a scuola. A destra: Elisabetta Condò, la professoressa accoltellata all'istituto Alessandrini di Abbiategrasso

Due anni di messa alla prova ai servizi sociali per il giovane che a maggio aveva ferito la sua insegnante di lettere e storia all’istituto Alessandrini di Abbiategrasso, nel Milanese. A deciderlo la giudice del Tribunale per i minorenni Paola Ghezzi. Il giovane, all’epoca dei fatti 16 anni, era accusato di tentato omicidio. Ora l’iter processuale è sospeso: per due anni il ragazzo dovrà seguire un percorso educativo e di sostegno psicologico, al termine del quale, se i risultati saranno quelli sperati, si arriverà all’estinzione del reato.

Soddisfatto l’avvocato difensore Robert Ranieli. "In pratica il giudice ha disposto quanto noi avevamo chiesto", ha detto. Il giovane da oggi non è più agli arresti domiciliari. Già da alcuni mesi ha iniziato a seguire a distanza dei corsi in una scuola privata. "Dopo questo provvedimento potrà anche andarci di persona e riprendere la vita normale da adolescente, tornando anche a frequentare le sue amicizie", aggiunge il legale.

L’aggressione era avvenuta il 29 maggio dello scorso anno in un’aula dell’istituto Alessandrini. Stava per finire la prima ora di lezione di quel lunedì mattina quando il giovane, che certamente covava un risentimento nei confronti della docente, aveva estratto dallo zaino un coltello e si era lanciato verso la donna colpendola alle spalle, ferendola alla testa e all’avambraccio.

Fermato immediatamente dopo il fatto il ragazzo era stato portato nel reparto di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale San Paolo di Milano e successivamente, dopo l’interrogatorio da parte del gip, era stato trasferito al carcere minorile. Proprio in occasione di quella prima udienza in Tribunale il giovane aveva rivisto l’insegnante che aveva aggredito, la professoressa Elisabetta Condò. Al termine dell’udienza c’era stato anche un abbraccio tra i due.

“Non ho visto, e poco importa, chi è stato a cercare per primo l’abbraccio. È stato comunque un gesto spontaneo", aveva commentato allora lo stesso avvocato Ranieli. L’insegnante, che aveva definito quel gesto che l’aveva vista protagonista "doloroso, difficile da comprendere, inaspettato", ha ripreso nel frattempo il proprio lavoro, pur con qualche settimana di ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico per via delle cure che ancora stava facendo. Il giovane, proprio per la gravità di quanto accaduto, era stato espulso dalla scuola con un provvedimento dei Consiglio d’Istituto, con contestuale bocciatura. Ora avrà due anni di tempo per riallacciare i fili della propria vita.