PAOLO GIROTTI
Cronaca

Legnano celebra Francesca Mainini: intitolata alla partigiana la palestra di via Calatafimi

L’edificio, recentemente riqualificato con fondi del Pnrr, diventa simbolo dello sport e della memoria. La struttura si trova a poca distanza da dove abitava la staffetta, figura centrale della Resistenza locale

La cerimonia di intitolazione

La cerimonia di intitolazione

Legnano – Da sabato questo luogo si chiama Palestra Francesca Mainini ed è sufficiente guardare dalle enormi finestre della palestra che si affacciano su via Calatafimi per riallacciare i fili della storia e delle vicende personali della partigiana legnanese. Proprio nell’edificio che si intravede da queste aperture, infatti, abitava la staffetta partigiana alla cui memoria è stato intitolata la struttura ed è a partire da questa coincidenza, sottolineata dal sindaco Lorenzo Radice, che ieri mattina è andata in scena la cerimonia di intitolazione della struttura, alla quale hanno partecipato anche Primo Minelli, presidente dell’Anpi provinciale, e il nipote della partigiana, Gianpaolo Mainini. Negli interventi che si sono succeduti la figura di Mainini è stata ampiamente ricordata citando il contributo dato tra il 1943 e il 1945, quando la partigiana mise a disposizione la sua casa per riunioni, nascondere partigiani ricercati e per la costruzione delle bombe per la 101ª Brigata Garibaldi Gap di Gorla Maggiore e Legnano Mazzafame.

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La targa dedicata a Francesca Mainini

È stato Primo Minelli a ricordare poi anche l’attentato della Gap all’Albergo Mantegazza di Legnano, a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria, alla cui realizzazione la stessa Mainini aveva partecipato e che le costò la detenzione nel carcere di San Vittore a Milano. La sua condanna a morte per fucilazione venne scongiurata solo all’ultimo momento solo per l’intercessione del Cardinal Schuster.

Un passato destinato a non ritornare? Secondo lo stesso Minelli tutt’altro e proprio i fatti delle ultime settimane obbligano a tenere alta la guardia. Detto della cerimonia, va anche rilevato che la palestra da poco ristrutturata e restituita alla città grazie lavori di riqualificazione energetica e strutturale finanziati con risorse del Pnrr pari a 630mila euro, non è ancora da ritenersi in condizioni ideali: fin dal mese di agosto dello scorso anno, infatti, ripetute infiltrazioni dal tetto hanno provocato disagi agli utenti dell’impianto che, a ogni pioggia intensa, rischiano di vedere una parte della palestra bagnata dall’acqua che penetra dal tetto.

A causare il problema è un enorme cedro che, con gli aghi che intasano le grondaie, ha l’effetto di generare le infiltrazioni: esclusa, giustamente, la possibilità di tagliare il cedro i primi tentativi di rimediare al problema non hanno avuto esito (risale a pochi giorni fa l’ultima infiltrazione d’acqua) e si sta ancora oggi provando a mettere in atto soluzioni alternative.