PAOLO GIROTTI
Cronaca

Busto Garolfo, elicotteri e militari in azione nei “boschi dello spaccio” del Parco del Roccolo

Questa mattina una trentina di carabinieri, con l’appoggio di velivoli, hanno battuto in lungo e in largo i boschi dopo le proteste dei sindaci della zona

Busto Garolfo (Milano) – Un servizio di controllo a tappeto, messo in atto utilizzando gran parte delle forze sul territorio oltre all’ausilio di “esterni” e pensato più che altro per mostrare i muscoli a scopo preventivo dopo le proteste dei sindaci della zona: aveva questo intento il servizio straordinario di controllo del territorio dei carabinieri andato in scena questa mattina nell’area del Parco del Roccolo tra Busto Garolfo e Casorezzo e finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Venticinque carabinieri, vale a dire il personale della Compagnia di Legnano (Stazioni di Busto Garolfo, Cuggiono, Parabiago, Nerviano e Nucleo Operativo), supportato poi da altri dieci militari del Rgt Lombardia e da un elicottero del 2° NEC Orio al Serio, hanno fatto accesso all'interno della zona del Parco del Roccolo, battendo in lungo e in largo la zona.

Durante il servizio di controllo nei sentieri all’interno del parco, aree più volte al centro di segnalazioni per le attività di spaccio compiute anche alla luce del sole, i militari hanno rinvenuto un fucile modello SPAS calibro 12, un giaciglio utilizzato per trascorrere la giornata all’interno dell’area boschiva, con resti di alimenti, quattro biciclette abbandonate e le carcasse di due scooter ugualmente abbandonati nell’area.

Sono state effettuate verifiche anche lungo le vie limitrofe: i controlli hanno condotto all’identificazione di 35 persone. Solo pochi giorni Susanna Biondi, Sara Bettinelli e Pierluca Oldani, sindaci rispettivamente di Busto Garolfo, Inveruno e Casorezzo, avevano incontrato il prefetto di Milano per chiedere più controlli sul territorio, preoccupati per lo spaccio di droga nella zona delle Cave di Casorezzo.

I tre hanno portato sul tavolo del prefetto Claudio Sgaraglia, nella riunione del Comitato ordine e sicurezza pubblica tenutasi in Prefettura lo scorso 6 febbraio, le loro preoccupazioni per l'aumento delle attività di spaccio: “A rifornirsi in via per Furato – aveva detto Biondi – sono persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali, dai meno abbienti ai giovani manager in cerca di una dose per lo sballo serale. Un viavai di auto che spazia dall'utilitaria alle berline di grossa cilindrata”.