DANIELE DE SALVO
Cronaca

Tra social e (troppa) impreparazione: "Fidatevi solo dei veri esperti"

Manuele Panzeri del Soccorso alpino: in molti sui sentieri senza mappe, attrezzature o abiti adeguati

Manuele Panzeri, 55 anni

Manuele Panzeri, 55 anni

Più interventi di soccorso, più feriti, purtroppo anche più morti in montagna in questa estate anomala. Le statistiche indicano un aumento del 25% rispetto alla scorsa estate. Ma perché? Lo chiediamo a Manuele Panzeri, 55 anni, istruttore del Soccorso alpino, volontario della stazione di Lecco, tecnico di elisoccorso e guida alpina, cresciuto alla scuola dei grandi dell’alpinismo lecchese di cui a sua volta fa parte.

Quali sono le cause di questa impennata di interventi di soccorso e purtroppo pure di vittime?

"Credo che i fattori siano diversi, tra cui l’aumento delle persone che frequentano la montagna, purtroppo non sempre preparate. I social di certo non aiutano: uno vede il video di un percorso dove sembra tutto bello e facile, poi capita l’imprevisto e non sa come affrontarlo, perché sui social non lo insegnano. Nessuno ha, né sa leggere una cartina, una mantellina per proteggersi dalla pioggia in caso di temporale, una luce frontale per quando si viene sorpresi dal buio. Ci sono troppi escursionisti che non preparano in modo adeguato le gite".

Chi può aiutare gli escursionisti ad approcciarsi in modo corretto alla montagna?

"Ci sono gli esperti del Cai intanto. E poi le guide alpine, sia di media, sia di alta montagna. Uno pensa di dover spendere chissà che cosa, ma non è così: in comitiva bastano meno di 30 euro a testa per un’intera giornata per essere accompagnati da una guida. Peccato che i turisti siano disposti a spendere più di 50 euro per un pomeriggio in spiaggia al mare o al lago sotto l’ombrellone, ma non qualche decina di euro per la sicurezza propria e dei propri cari in montagna o per imparare ad andare in montagna".

Qual è l’equipaggiamento minimo per approcciarsi alla montagna durante l’estate?

"Intanto le scarpe adatte, perché sono il punto di contatto con il terreno. Nello zaino conviene infilare sempre anche una mantellina e un maglioncino, perché il tempo può cambiare. E poi un cappellino o una bandana, crema solare e occhiali da sole. Consiglio poi una torcia frontale".

E il telefonino?

"Ormai ce lo portiamo tutti sempre dietro. Occorre però sia carico in caso di emergenza. Il sistema di posizionamento deve essere attivo, per inviare la posizione se ci si trova in difficoltà ed essere localizzati".

Come pianificare al meglio un’uscita?

"Consultare il meteo è basilare. Se si è principianti, poi, è opportuno prevedere punti di ristoro o rifugi lungo il percorso. Per la scelta dell’itinerario invece solo siti internet specializzati e guide alpine autorizzate che durante le prime esperienze consentono di affrontare in sicurezza qualche sentiero attrezzato e dispongono di tutta l’attrezzatura necessaria".

E se ci si perde o ci si ritrova in difficoltà?

"Se non si è in grado di proseguire, meglio fermarsi e chiedere aiuto per non peggiorare la situazione".