Lecco, 23 maggio 2025 – “Se non fosse stato per i ragazzi che gestiscono la ruota panoramica sarebbe stato un disastro ”. A testimoniarlo è Peggy Prima , 34 anni, “vicina di giostra” della maxi attrazione turistica che sabato pomeriggio è crollata sul lungolago di Lecco , dove era installata. Anche Peggy appartiene a una storica famiglia di giostrai lecchesi che hanno pure loro un'attrazione sul lungolago, a pochi metri di distanza dal luogo del disastro .

Il racconto
"Sia noi, sia i manovratori della ruota panoramica avevano già chiuso le nostre attrazioni e allontanato tutti - racconta Peggy -. Siamo professionisti di esperienza e abbiamo capito che si stava mettendo male, perché non avevamo mai visto un tempo del genere. Il cielo era diventato d'improvviso tutto nero, mentre il lago era bianco che nemmeno si riusciva a distinguere". È stata questione di un paio di minuti, forse meno, sufficienti tuttavia a scatenare il caos e il panico . "La ruota panoramica è stata come sollevata dal vortice dell'uragano e solo dopo scaraventata al suolo – riferisce sempre Peggy -. Era ben ancorata a terra, mi sembra ci fossero anche tiranti per ulteriore sicurezza, che però sono stati strappati. Pure la nostra giostra stava per essere spazzata via da quell'uragano, ma per fortuna è stata investita solo di striscio. Qualunque cosa si fosse trovata sulla traiettoria della tromba d'aria, sarebbe stata abbattuta".

I selfie dei curiosi
Mentre lei ei colleghi cercavano di mettersi al riparo e di tenere lontano tutti, c'era chi girava video . "Avevo la bocca piena di terra e polvere spinta in bocca a forza dalle folate d'aria, volavano sassi e detriti ovunque, eppure c'era chi non percepiva il pericolo o lo ignorava solo per qualche selfie o scattare foto - dice Peggy -. Di contro, in tanti sonoo subito intervenuti per provare a dare una mano e cercare se ci fossero feriti, ancora prima dell'intervento dei soccorritori , che sono stati comunque velocissimi. Noi eravamo preoccupati per uno dei ragazzi della ruota panoramica che si è infilato tra i rottami e non ne usciva più .

Il sequestro
La mega giostra, o ciò che ne resta, è ora sotto sequestro e l'intera area del crollo è delimitata con transenne e nastro bianco e rosso. Tanti curiosi dell'epica caduta però ignorano le barriere, sempre per scattarsi selfie o girare video ricordo, rischiando di compromettere eventuali prove o elementi che aiutano i magistrati ad accertare quanto potrebbero è successo. L'ipotesi di reato formulata è quella di disastro colposo , di un disastro cioè provocato senza intenzione, ma per negligenza, imprudenza o imperizia. Al momento non risultano indagati. Dal Comune hanno comunque messo a disposizione tutti i documenti relativi alla pratica per la concessione del suolo pubblico per montare la ruota panoramica. A causa degli accertamenti in corso, i rottami della maxi-attrazione, che era alta 30 metri, non possono essere rimossi e l'area del lungolago non può essere bonificata.