Lecco – I danni dopo la tempesta, ma anche le domande su come sia potuto succedere. Si è tirato un grande sospiro di sollievo, perché miracolosamente non ci sono feriti a Lecco, ma si contano i danni provocati dalla tromba d'aria che sabato pomeriggio ha sferzato la città dei Promessi sposi. Ci si chiede soprattutto come sia stato possibile che la grande ruota panoramica installata sul lungolago sia crollata.
Se lo domandano increduli i cittadini e i tanti turisti che affollano Lecco, se lo chiedono i consiglieri di minoranza. Dalla Lega hanno già annunciato un'interrogazione. Pure i magistrati della Procura della Repubblica probabilmente sono in cerca di risposte, perché poteva essere veramente una strage. Le immagini del disastro hanno fatto il giro d'Italia, un duro colpo per l'immagine di Lecco.

La ruota panoramica
Se a bordo non c'era nessuno è stato solo grazie all'intuito del gestore dell'attrazione turistica, che, quando ha visto il cielo diventare nero d'improvviso e il lago di Como incresparsi troppo per le onde e avvertito le prime folate, ha subito evacuato tutte le cabine e sgomberato i passeggeri, per poi fermare l'impianto. Tempo qualche minuto e poi la ruota è caduta, travolgendo tutto ciò che c'era di sotto.
A bordo, a pieno regime, avrebbero potuto esserci più di cento persone. Il posizionamento della ruota era stato regolarmente autorizzato con una delibera di giunta datata 15 maggio e in seguito una concessione demaniale firmata dai funzionari dell'Autorità di Bacino dell'11 aprile. Non sono state richieste particolari garanzie di sicurezza, a parte “le dichiarazioni di corretto montaggio e collaudo della struttura da parte di un tecnico abilitato”, si legge nei documenti pubblici.

Gli altri danni
Oltre alla ruota panoramica, un gigante d'acciaio alto oltre 30 metri, le raffiche di vento, che hanno soffiato a quasi 120 chilometri orari sul lungolago, hanno divelto pure le recinzioni del cantiere per la riqualificazione del lungolago, un intervento in corso.
Danni però non si registrano solo a Lecco. In diversi paesi della provincia sono crollati alberi. Ad Abbadia Lariana la passerella sul lungolago risulta impraticabile. A Ballabio sono cadute alcune piante, anche sulla Strada provinciale 62 della Valsassina. Rami spezzati pure a Calolziocorte e Monte Marenzo. Nulla comunque rispetto alla gravità di quanto accaduto sul lungolago a Lecco. Almeno una cinquantina gli interventi di emergenza e di soccorso che hanno svolto i vigili del fuoco del comando provinciale e dei distaccamenti volontari, che hanno lavorato fino a notte fonda.