Lecco, 22 giugno 2025 – Il lago da azzurro diventa bianco. È il fronte delle raffiche di vento a oltre 120 all'ora che sollevano l'acqua in onde e spruzzi. Quel muro d'aria in pochi secondi si avvicina a riva a tutta velocità, travolgendo tutto ciò che incontra, fino a impattare contro la grande ruota panoramica installata sul lungolago.

Il gigante di metallo, alto una trentina di metri e pesante tonnellate non riesce a resistere a tanta violenza: prima lentamente, poi sempre più velocemente si inclina, fino a schiantarsi a terra.
Il fragore del vento e del lago in burrasca sono talmente forti che coprono persino il rumore del crollo e dei rottami che si accartocciano.

Dopo il crollo, la tromba d'aria sembra svanire, come se avesse esaurito tutta l'energia contro la ruota appena distrutta. È quanto mostra il video dell'abbattimento dell'attrazione turistica. Sulla ruota per fortuna non c'è nessuno. Anzi, non per fortuna, ma per bravura del manovratore.

“Abbiamo evitato un strage”, spiega Antonella Musso, imprenditrice piemontese di 60 anni, la proprietaria della ruota panoramica. “Gli addetti si sono accorti che la situazione stava diventando pericolosa perché il vento stava rinforzando troppo e hanno obbligato tutti i passeggeri a scendere, anche se non volevano – prosegue Antonella -. Poi hanno sgomberato tutta la zona. Hanno fatto l'unica cosa che potevano fare in quel momento, cioè allontanare tutti. Hanno salvato molte vite. L'impianto è a norma, è progettato e certificato per resistere a venti forti, ma non come a quelli che si sono registrati sabato a Lecco. È da tanti anni che svolgo questo mestiere, ma non ho mai visto un vento simile. Sembrava di essere nella scena di un film catastrofico, invece era tutto vero”.