
Gli agenti della Polizia di Stato
Lecco, 2 settembre 2025 – Il truffatore del finto parente in difficoltà è un adolescente italiano di 17 anni. Lo hanno identificato e denunciato gli agenti della Mobile di Lecco. Lo hanno fermato in stazione, a Lecco, con lo zaino pieno di gioielli appena rubati alle sue ultime due vittime, moglie e marito settantacinquenni di Erba.
La truffa
Il 17enne nei giorni scorsi ha telefonato a casa due erbesi: “Sono un amico di vostro nipote. Mi ha detto lui di chiamarvi. Ha avuto un incidente e gli servono tutti i soldi e l'oro che avete per aiutarlo”. Detto e fatto, poco dopo si è presentato direttamente a casa loro, che, agitati per la sorte del nipote, non hanno capito più nulla e gli hanno consegnato tutto quanto di valore avevano: catenine, collane, bracciali, orologi, orecchini... un tesoretto dal valore di migliaia di euro. Probabilmente i 17enne li avrebbe venduti a qualche compro oro compiacente guadagnandoci parecchio con il presso dell'oro che varia dai 60 agli 80 euro al grammo a seconda dei carati. Quando marito e moglie si sono calmati e hanno realizzato che si trattata di un imbroglio, ormai era tardi e il ragazzo lontano, in stazione a Lecco appunto, dove i poliziotti di pattuglia della Mobile lo hanno però subito notato.
La denuncia
Era parecchio agitato, nervoso, si comportava in maniera strana. Non si sbagliavano, perché nello zaino hanno trovato il tesoretto, di cui lui non ha saputo spiegare né la provenienza né perché se lo portasse in giro. La risposta è arrivata dai carabinieri, che hanno segnalato che poco prima a Erba due anziani coniugi erano stati derubati con la truffa del cosiddetto finto parente coinvolto in un incidente che aveva bisogno di soldi e preziosi. Il 17enne è stato denunciato a piede libero per truffa aggravata. Ora è stato affidato in una comunità educativa su indicazione del magistrato di turno della Procura della Repubblica del Tribunale dei minori di Milano. La refurtiva è stata invece riconsegnata ai legittimi proprietari, molto avvilitisi, sia per essere stati derubati, sia soprattutto per esserci cascati. Del resto i truffatori sanno cosa dire e come dirlo per truffare anche i più accorti.
Io non ci casco
Dalla questura di Lecco invitano a prestare la massima attenzione e a chiamare subito gli operatori del 112 in caso di dubbi. Ribadiscono di non lasciar entrare in casa gli estranei, che nessuno è autorizzato a prendere soldi o gioielli e che né operatori delle forze dell'ordine, né avvocati, né operatori sanitari o incaricati di comuni e società di servizio passando a casa per riscuotere. Gli agenti della Polizia di Stato sono anche impegnati nella campagna di sensibilizzazione Io non ci casco proprio contro le truffe ai danni degli anziani: un messaggio diretto non solo a loro, ma anche ai familiari e ai vicini di casa, per contribuire tutti, attraverso la prevenzione, a creare luoghi sicuri e una rete di protezione attiva attorno ai più esposti fragili. La campagna di sensibilizzazione comprende anche un video che mostra come agiscono i truffatori per insegnare a riconoscerli e indicare come comportarsi.