Abbadia, morto nel volo con la tuta alare: così lo hanno visto precipitare

L’allarme dai climber impegnati sulla bastionata a lago. L’ex pilota varesino Alessandro Fiorito, 62 anni, si era lanciato dalla parete del Forcellino a 100 chilometri all’ora

I soccorritori ina zione e nel riquadro Alessandro Fiorito

I soccorritori ina zione e nel riquadro Alessandro Fiorito

Abbadia Lariana (Lecco), 22 febbraio 2024 –  Il volo, il sogno di ogni uomo, fin dai tempi di Icaro. Era anche il sogno di Alessandro Fiorito, ex pilota di aerei commerciali, pensionato di 62 anni di Gallarate, con la passione per il base jumping, perché lontano dal cielo non riusciva proprio a starci.

Ieri mattina l’ex comandante Fiorito si è schiantato al suolo, dopo essere saltato con la sua tuta alare dal Forcellino, una parete di 400 metri a picco sul lago di Como. Si è accorto che qualcosa non stava funzionando: ha provato ad aprire il paracadute, ma si è lo stesso schiantato a oltre 100 chilometri all’ora contro le rocce, per poi piombare al suolo da centinaia di metri d’altezza.

Cosa sia andato storto non si sa. Alcuni scalatori che si stavano arrampicando sulle falesie della zona lo hanno visto precipitare in caduta libera in avvitamento. Forse ha sbagliato il decollo e ha perso quota troppo rapidamente, oppure non è riuscito a mantenere l’assetto per consentire alle ali della sua tuta di gonfiarsi e sostenerlo. La verità potrebbe essere registrata nelle schedina Sd delle action cam installate sul casco e direttamente sulla tuta.

L’allarme

Intorno a mezzogiorno meno un quarto siamo stati allertati perché alcuni climber impegnati sulla bastionata del lago hanno sentito dei rumori e poi visto una vela bianca", riferisce Massimo Mazzoleni, capostazione del Soccorso alpino di Lecco. "Un testimone ha telefonato agli operatori del 112 dopo aver visto un base jumper in caduta libera in avvitamento dopo essersi lanciato con la tuta alare dal Forcellino", specificano dalla centrale operativa di Areu. Dalla base di Villa Guardia sono immediatamente decollati i soccorritori dell’eliambulanza di Como, mentre da terra si sono messi in marcia i tecnici volontari del Soccorso alpino. "Quando lo abbiamo raggiunto purtroppo era ormai privo di vita", aggiunge Massimo Mazzoleni.

P Il Forcellino sta diventando la mecca dei base jumper: è il posto ideale, a una mezzora di facile cammino dai Piani dei Resinelli, sopra Lecco, con una vista spettacolare sul lago. Più aumentano i salti, più aumentano gli incidenti.

La scorsa settimana un base jumper di 32 anni di Roma, già sopravvissuto a uno schianto dopo un lancio da una gru di Milano, ha mancato il punto di atterraggio ed è planato nel lago. Lo scorso maggio un 51enne varesino è invece rimasto miracolosamente appeso con la vela ad uno sperone di roccia, costringendo i soccorritori a una difficile e pericolosa verricellata di oltre 80 metri per recuperarlo. Il primo a saltare dal Forcellino fu nel 2011 lo statunitense Dean Potter, mostro sacro dell’alpinismo, dell’arrampicata, delle camminate nel vuoto su una fune e appunto del base jumping, morto nel maggio 2015 all’età di 43 anni in seguito a uno schianto con la tuta alare, proprio come ieri Alessandro.