DANIELE DE SALVO
Cronaca

Il bosco “dimenticato” sull’Adda: 65 alberi “fantasma”. Dovevano sostituire quelli abbattuti ma di loro non c’è traccia

Caloziocorte, una lettera inviata ai funzionari del Parco Adda Nord e ai carabinieri della Forestale riapre il caso: “L’autorizzazione del 2019 era vincolata alla ripiantumazione di una nuova area verde”

Gli alberi dovevano essere piantati al posto di altri 116 abbattuti. Un piccolo bosco in riva all’Adda e all’interno dei confini del Parco Adda Nord è così sparito

Gli alberi dovevano essere piantati al posto di altri 116 abbattuti. Un piccolo bosco in riva all’Adda e all’interno dei confini del Parco Adda Nord è così sparito

Caloziocorte (Lecco) – Sessantacinque alberi fantasma. Dovevano essere piantati al posto di altri 116 abbattuti, ma non sono stati stati mai messi a dimora. Un piccolo bosco in riva all’Adda e all’interno dei confini del Parco Adda Nord è così sparito. Lo denuncia i consiglieri comunali di minoranza di Cambia Calolzio. “Nel 2019 l’amministrazione guidata dal sindaco Marco Ghezzi, con grande zelo, ottenne dal Parco Adda Nord, l’autorizzazione per abbattere 116 piante nell’area del parco prospiciente la Cartiera dell’Adda – spiegano -. Quell’autorizzazione non era un “liberi tutti“ al taglio indiscriminato. C’era una condizione chiara e precisa, quasi elementare: piantare 65 nuovi alberi entro due anni, con determinate caratteristiche idonee a ripristinare il patrimonio arboreo perduto”.

Di anni ne sono passati sei, ormai quasi sette, dei 65 nuovi alberi però al momento non si scorge alcuna ombra. “Eppure, parliamo di molto più che semplice arredo urbano – commentano dall’opposizione -. Un albero è ossigeno, è ombra, è rifugio per la biodiversità, è difesa contro l’inquinamento. Ogni albero tolto e non sostituito è un danno che ricade sull’intera comunità. Nel cuore del Parco Adda Nord, un’area vincolata e delicata, habitat di specie protette – questa omissione assume un peso ancora più grave”.

Del bosco abbattuto e mai ripiantato sono stati ora avvisati con una lettera formale sia i funzionari del Parco Adda Nord, sia i carabinieri della Forestale: “Nella nostra lettera abbiamo evidenziato che le prescrizioni non risultano adempiute e abbiamo chiesto agli enti competenti di avviare i necessari accertamenti e provvedimenti”. “Più che distrazione pare una scelta consapevole – rincarano la dose dalla compagine di minoranza -. Chiediamo quindi all’Ente Parco e al Comando dei Carabinieri Forestali di verificare e obbligare l’Amministrazione comunale di Calolziocorte ad adempiere, seppur con anni di ritardo, agli impegni presi. Perché gli alberi non sono fastidiosi intralci da eliminare a colpi di motosega, ma risorse preziose che una comunità civile dovrebbe proteggere”.