
Il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli ha posto l’attenzione sul forte impatto della strada
Lecco, 13 maggio 2025 – Un progetto unico e soprattutto un tracciato meno impattante per la Lecco – Bergamo del futuro. A chiederlo sono i cittadini, soprattutto di Calolziocorte, ma anche i consiglieri regionali dem. All’indomani dell’annuncio del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini sull’imminente stanziamento di altri 250 milioni di euro per ricominciare e finire i lavori di un lotto della nuova Lecco – Bergamo, che avrebbe dovuto essere pronto entro il 2014, dal Pd annunciano un’interrogazione parlamentare proprio al vicepremier sull’infrastruttura olimpica che avvicinerà la città dei Promessi sposi all’aeroporto di Orio al Serio, che però non sarà mai pronta prima del 2032, salvo altri imprevisti.
“È un’interrogazione sul collegamento viabilistico Lecco –Bergamo e in particolare sul tracciato del lotto di San Girolamo e del successivo lotto del Lavello – spiegano il consigliere regionale democratico Gian Mario Fragomeli e l’onorevole compagna di partito Silvia Roggiani – Chiediamo al ministro se non ritenga opportuno vagliare la realizzazione di uno studio progettuale unico e meno impattante per la città di Calolziocorte, finalizzato a modificare il tracciato del lotto di San Girolamo, in modo da non prevedere più l’altro lotto del Lavello, evitando così numerose demolizioni nei centri abitati e garantendo maggiore certezza sui tempi, sui costi e sulla sostenibilità ambientale complessiva dell’infrastruttura”.
Sono le stesse istanze che pongono gli attivisti del comitato civico Insieme per una diversa Lecco-Bergamo e diversi amministratori locali. Il lotto di San Girolamo comprende la parte di Lecco – Bergamo tra Lecco e Calolziocorte, quello del Lavello da Calolziocorte fino alla periferia del paese: un tracciato indicativamente di 4 chilometri in in galleria, ma da realizzare prima con una trincea attraverso i centri urbani poi da ricoprire.
“Ci sarebbero forti impatti sui fronti ambientale, sociale, paesaggistico e sul tessuto abitativo consolidato”, sottolineano i dem. Un progetto unico, da Chiuso alle porte di Lecco fino all’incrocio con la Sp 74 e da lì al ponte Cesare Cantù, consentirebbe invece di evitare di passare in mezzo a quartieri e zone industriali. Il tempo per ridefinire tutto c’è, senza correre il rischio di perdere i finanziamenti, tra l’altro non ancora varati: “Non è un problema di tempistiche, perché da Anas anno in previsione di concludere la progettazione definitiva non prima del 2027, quindi ben oltre le Olimpiadi. E la verifica di un’alternativa progettuale con uno studio nuovo e integrato con un tracciato a monte potrà contenere i tempi di due progettazioni con due successive gare d’appalto”.